Festival Internazionale dedicato al filosofo Mario Perniola. Tema di quest'anno: Futuri imprevisti. Il futuro non come ce lo immaginavamo.
A cura del Consorzio Sistema Castelli Romani
Se in passato, nell'immaginario collettivo, il concetto di futuro era sempre associato a qualcosa di trionfante e di estremamente positivo (progresso, sviluppo, migliori condizioni di vita, rivoluzione etc.), a vederlo oggi l'avvenire stimola in noi sentimenti contrastanti.
I cambiamenti climatici, le innovazioni tecnologiche, le iperintelligenze digitali, il protagonismo dei non umani (foreste, virus, clima, entità digitali) ci pongono dinanzi ad un inedito scenario i cui sviluppi futuri ci appaiono incerti, imprevedibili e, in molti casi, poco comprensibili.
Il termine tedesco Unheimliche incontra diverse accezioni che hanno ispirato il dibattito e il pensiero di diversi autori. Se nell' opera di S. Freud il termine indica ciò che è al tempo stesso familiare e perturbante, in F. Schelling acquisisce il significato di "tutto ciò che avrebbe dovuto rimanere nascosto e che invece è affiorato".
In Mario Perniola, alla cui memoria è dedicato, dalla prima edizione, il Festival Transiti, l’idea del divenire e del perturbante assume il significato del transito: "mai come adesso ci troviamo di fronte ad un divenire che non possiede una direzione determinata, a un movimento privato di una meta precisa(...) Non soltanto abbiamo perso il nostro passato e il nostro futuro, la nostra patria e la nostra utopia, ma abbiamo l' impressione che niente e nessuno può darci un altro passato e un altro futuro, un'altra patria e un'altra utopia”.
Il termine atopia (dal greco a-topos) descrive qualcosa fuori luogo, indefinibile, strana, di difficile collocazione.
I nostri futuri sono divenuti atopici, indecifrabili e diversi da come ce li immaginavamo.
La seconda edizione di Transiti, il festival delle connessioni, si concentrerà sull'analisi dei nuovi significati del futuro.
Di seguito, tra gli "EVENTI COLLEGATI", tutto il programma.