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Committenza e devozione. 6 dipinti del Barocco Romano
 
 
 
Dove e Quando
Villa Mondragone
Via Frascati 51 - Monte Porzio Catone (RM)
Da SAB 26 MARZO 2022 a DOM 24 APRILE 2022 - ore 10:00 - 20:00
Da SAB 30 APRILE 2022 a DOM 17 LUGLIO 2022 - ore 10:00 - 20:00

Come
Evento per: Adulti, Giovani, Ragazzi, Senior
Specifiche pagamento: Intero solo mostra euro 8; ridotto per studenti solo mostra euro 5; intero mostra + visita Villa euro 10; ridotto mostra + visita Villa euro 8; ingresso gratuito solo mostra per: minori anni 18, studenti dell'Università di Roma Tor Vergata e della Catholic University of America, accompagnatori di grp con oltre 10 persone.
Prenotazione: Si
Email di prenotazione: flavia.de.nicola@uniroma2.it
Telefono di prenotazione: 3393513316
 
NOTE
Prenotazione obbligatoria - modalità di accesso: Green Pass obbligatorio. Le visite sono con guida, dalle 10:00 alle 20:00. CHIUSURA MOSTRA E VILLA DAL 25 AL 29 APRILE
Per informazioni
Tel: 3393513316
 

Villa Mondragone, celebre per essere stata la residenza extra-urbana di Papa Gregorio XIII, è dal 1981 di proprietà dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. 

I dipinti sono esposti nella ex “Galleria dei dipinti”, fatta costruire dal Cardinale Scipione Borghese (dopo l’acquisto della Villa nel 1613) come sede della sua collezione di quadri e statue, funzione che questa galleria perse definitivamente dai primi anni dell’Ottocento. La mostra è l’occasione per utilizzare di nuovo (dopo più di duecento anni) lo spazio originariamente concepito per quella celebre galleria.

Pensata in primis per studenti universitari e seminaristi – oltre che per gli studenti delle scuole secondarie e per il grande pubblico di appassionati, turisti e cultori d’arte – la mostra intende fornire strumenti metodologici che consentano di “leggere” un’immagine sacra attraverso la ricostruzione del contesto storico, devozionale e liturgico in cui è stata commissionata e prodotta.

A tale scopo sono stati selezionati sei dipinti su tela di alcuni tra i maggiori rappresentanti del Barocco romano, sui quali i curatori hanno promosso apposite ricerche di carattere storico, documentario, iconografico e tecnico, dando vita a singoli casi di studio da esaminare – di fronte alle opere originali – insieme agli studenti e agli altri eventuali visitatori. Il San Francesco di Paola e San Nicola di Bari di Andrea Sacchi proviene da Camerino (Musei Civici e Diocesani); il San Giovanni Battista nel deserto di Valentin de Boulogne da Apiro (Collegiata di Sant’Urbano); l’Ecce Homo di Guido Reni  dal Pontifical Irish College di Roma; il Riposo durante la fuga in Egitto di Carlo Saraceni dall’Eremo Tuscolano di Monte Porzio Catone; l’Annunciazione di Carlo Maratti e il Martirio di Sant’Agapito di Andrea Camassei dalla Cattedrale di Palestrina. Tre di queste opere (quelle di Maratti, Camassei e Sacchi) sono state concesse in prestito dai proprietari in cambio del restauro, che è stato accompagnato da accurate indagini diagnostiche con ottimi risultati anche dal punto di vista storico-tecnico. Fatta eccezione per le tele di Valentin de Boulogne e Carlo Saraceni, le altre non sono mai state esposte in una mostra; particolare attesa suscita il capolavoro di Guido Reni, vero protagonista del progetto.

La mostra sarà inoltre l’occasione per riflettere sui rapporti tra i pittori e i committenti e sull’uso religioso, oltre che sociale e politico, dei dipinti, ricontestualizzandoli nel luogo per il quale furono eseguiti. L’intento principale è quello di trasmettere – agli studenti ma anche al grande pubblico – il concetto che un’immagine sacra va in primo luogo considerata, e studiata, come depositaria di significati storici, liturgici e devozionali, ai quali è possibile affiancare l’elemento stilistico in una seconda fase di approfondimento, soprattutto per interpretare il linguaggio di cui l’artista si è servito per assolvere alle richieste del committente.

Le visite sono con guida, dalle 10:00 alle 20:00

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Villa Mondragone, celebre per essere stata la residenza extra-urbana di Papa Gregorio XIII, è dal 1981 di proprietà dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. 

I dipinti sono esposti nella ex “Galleria dei dipinti”, fatta costruire dal Cardinale Scipione Borghese (dopo l’acquisto della Villa nel 1613) come sede della sua collezione di quadri e statue, funzione che questa galleria perse definitivamente dai primi anni dell’Ottocento. La mostra è l’occasione per utilizzare di nuovo (dopo più di duecento anni) lo spazio originariamente concepito per quella celebre galleria.

Pensata in primis per studenti universitari e seminaristi – oltre che per gli studenti delle scuole secondarie e per il grande pubblico di appassionati, turisti e cultori d’arte – la mostra intende fornire strumenti metodologici che consentano di “leggere” un’immagine sacra attraverso la ricostruzione del contesto storico, devozionale e liturgico in cui è stata commissionata e prodotta.

A tale scopo sono stati selezionati sei dipinti su tela di alcuni tra i maggiori rappresentanti del Barocco romano, sui quali i curatori hanno promosso apposite ricerche di carattere storico, documentario, iconografico e tecnico, dando vita a singoli casi di studio da esaminare – di fronte alle opere originali – insieme agli studenti e agli altri eventuali visitatori. Il San Francesco di Paola e San Nicola di Bari di Andrea Sacchi proviene da Camerino (Musei Civici e Diocesani); il San Giovanni Battista nel deserto di Valentin de Boulogne da Apiro (Collegiata di Sant’Urbano); l’Ecce Homo di Guido Reni  dal Pontifical Irish College di Roma; il Riposo durante la fuga in Egitto di Carlo Saraceni dall’Eremo Tuscolano di Monte Porzio Catone; l’Annunciazione di Carlo Maratti e il Martirio di Sant’Agapito di Andrea Camassei dalla Cattedrale di Palestrina. Tre di queste opere (quelle di Maratti, Camassei e Sacchi) sono state concesse in prestito dai proprietari in cambio del restauro, che è stato accompagnato da accurate indagini diagnostiche con ottimi risultati anche dal punto di vista storico-tecnico. Fatta eccezione per le tele di Valentin de Boulogne e Carlo Saraceni, le altre non sono mai state esposte in una mostra; particolare attesa suscita il capolavoro di Guido Reni, vero protagonista del progetto.

La mostra sarà inoltre l’occasione per riflettere sui rapporti tra i pittori e i committenti e sull’uso religioso, oltre che sociale e politico, dei dipinti, ricontestualizzandoli nel luogo per il quale furono eseguiti. L’intento principale è quello di trasmettere – agli studenti ma anche al grande pubblico – il concetto che un’immagine sacra va in primo luogo considerata, e studiata, come depositaria di significati storici, liturgici e devozionali, ai quali è possibile affiancare l’elemento stilistico in una seconda fase di approfondimento, soprattutto per interpretare il linguaggio di cui l’artista si è servito per assolvere alle richieste del committente.

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