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Bellini e Sodoma | Passione di Cristo
 
Nell'ambito di Eventi giubilari
 
 
 
Dove e Quando
Palazzo Apostolico
Piazza della Libertà - Castel Gandolfo (RM)
Da SAB 5 APRILE 2025 a DOM 5 OTTOBRE 2025

Come
Evento per: Adulti, Giovani, Senior
Evento in lingua: Italiano, Inglese
Ingresso: A pagamento
Prenotazione: Si
Url di prenotazione: Vai al sito
 
NOTE
Tutti i biglietti di ingresso dei Musei Vaticani acquistati online devono essere obbligatoriamente validati dal personale preposto presente ai corridoi di accesso sul piazzale di entrata dei Musei Vaticani. In caso di mancata validazione, il biglietto risulterà non valido per il passaggio ai tornelli e per poter accedere occorrerà provvedere alla sua verifica
Per informazioni
Tel: 0669863260 (lun/ven 8:00-14:00; sab/dom 9:30-19:00)
 
Il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo ospita una preziosa esposizione che mette in dialogo due capolavori assoluti del Rinascimento italiano: il Compianto sul Cristo morto di Giovanni Bellini (1440 circa-1516), proveniente dalla Pinacoteca Vaticana, e il Cristo morto sorretto da angeli di Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma (1477-1549), concesso in prestito dalla Venerabile Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orto di Roma. Gli spazi museali situati al piano inferiore del Palazzo ospiteranno le due straordinarie opere per sei mesi.
 
La mostra, inaugurata sabato 5 aprile 2025 nel Polo Museale di Castel Gandolfo del Palazzo Papale, è a cura della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali in collaborazione con la Direzione delle Ville Pontificie. Curata da Fabrizio Biferali, Responsabile del Reparto per l’Arte dei secoli XV-XVI, esplora il tema della Passione di Cristo, cuore della tradizione cristiana e simbolo del sacrificio di Gesù per la redenzione dell'umanità.

Il Compianto sul Cristo morto, olio su tavola realizzato intorno al 1475 per la chiesa di San Francesco a Pesaro, raffigura il momento in cui Maria Maddalena, Giuseppe di Arimatea e Nicodemo preparano il corpo di Gesù per la sepoltura, episodio narrato nel Vangelo di Giovanni (XIX, 38-40). L'opera si distingue per l'intensa espressione di dolore, evidente nell'intreccio delle mani di Cristo e Maria Maddalena. Confiscata dalle truppe francesi nel 1797 ed esposta al Muséum Central des Arts nel Palazzo del Louvre, la tavola fu restituita all'Italia nel 1816 e infine collocata nella Pinacoteca Vaticana. Inizialmente attribuita a Mantegna, solo nel 1871 venne riconosciuta come opera di Bellini quale cimasa della celebre Pala di Pesaro.
Recentemente restaurata da Marco Pratelli, Maestro restauratore del Laboratorio di Restauro Dipinti e Materiali lignei, l'opera ha ritrovato il suo originario splendore cromatico, grazie alla scrupolosa campagna di indagini diagnostiche condotte dal Gabinetto di Ricerche Scientifiche e alla generosità del Capitolo dell’Illinois dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums.

Il Cristo morto del Sodoma, opera realizzata nel 1505 circa, raffigura il corpo di Gesù sorretto da quattro angeli. Questo dipinto, appartenente all'Arciconfraternita di Santa Maria dell'Orto a Roma, riflette l’influenza delle esperienze giovanili dell’artista e la sua straordinaria abilità pittorica. La figura del Cristo si ispira alla placchetta in bronzo del veronese Galeazzo Mondella, detto il Moderno. Restaurato nei Musei Vaticani tra il 1933 e il 1934, il dipinto è inserito in una cornice settecentesca decorata con il simbolo del cipresso, legato alla Madonna dell'Orto e all’Arciconfraternita.

L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto d’ingresso al Palazzo Papale di Castel Gandolfo su museivaticani.va visitabile (con guida o autonomamente) insieme al Giardino del Moro e al Giardino Segreto.
 
L’allestimento è stato pensato per offrire un’esperienza contemplativa, accompagnata da pannelli didattici bilingui.
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Il Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo ospita una preziosa esposizione che mette in dialogo due capolavori assoluti del Rinascimento italiano: il Compianto sul Cristo morto di Giovanni Bellini (1440 circa-1516), proveniente dalla Pinacoteca Vaticana, e il Cristo morto sorretto da angeli di Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma (1477-1549), concesso in prestito dalla Venerabile Arciconfraternita di Santa Maria dell’Orto di Roma. Gli spazi museali situati al piano inferiore del Palazzo ospiteranno le due straordinarie opere per sei mesi.
 
La mostra, inaugurata sabato 5 aprile 2025 nel Polo Museale di Castel Gandolfo del Palazzo Papale, è a cura della Direzione dei Musei e dei Beni Culturali in collaborazione con la Direzione delle Ville Pontificie. Curata da Fabrizio Biferali, Responsabile del Reparto per l’Arte dei secoli XV-XVI, esplora il tema della Passione di Cristo, cuore della tradizione cristiana e simbolo del sacrificio di Gesù per la redenzione dell'umanità.

Il Compianto sul Cristo morto, olio su tavola realizzato intorno al 1475 per la chiesa di San Francesco a Pesaro, raffigura il momento in cui Maria Maddalena, Giuseppe di Arimatea e Nicodemo preparano il corpo di Gesù per la sepoltura, episodio narrato nel Vangelo di Giovanni (XIX, 38-40). L'opera si distingue per l'intensa espressione di dolore, evidente nell'intreccio delle mani di Cristo e Maria Maddalena. Confiscata dalle truppe francesi nel 1797 ed esposta al Muséum Central des Arts nel Palazzo del Louvre, la tavola fu restituita all'Italia nel 1816 e infine collocata nella Pinacoteca Vaticana. Inizialmente attribuita a Mantegna, solo nel 1871 venne riconosciuta come opera di Bellini quale cimasa della celebre Pala di Pesaro.
Recentemente restaurata da Marco Pratelli, Maestro restauratore del Laboratorio di Restauro Dipinti e Materiali lignei, l'opera ha ritrovato il suo originario splendore cromatico, grazie alla scrupolosa campagna di indagini diagnostiche condotte dal Gabinetto di Ricerche Scientifiche e alla generosità del Capitolo dell’Illinois dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums.

Il Cristo morto del Sodoma, opera realizzata nel 1505 circa, raffigura il corpo di Gesù sorretto da quattro angeli. Questo dipinto, appartenente all'Arciconfraternita di Santa Maria dell'Orto a Roma, riflette l’influenza delle esperienze giovanili dell’artista e la sua straordinaria abilità pittorica. La figura del Cristo si ispira alla placchetta in bronzo del veronese Galeazzo Mondella, detto il Moderno. Restaurato nei Musei Vaticani tra il 1933 e il 1934, il dipinto è inserito in una cornice settecentesca decorata con il simbolo del cipresso, legato alla Madonna dell'Orto e all’Arciconfraternita.

L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto d’ingresso al Palazzo Papale di Castel Gandolfo su museivaticani.va visitabile (con guida o autonomamente) insieme al Giardino del Moro e al Giardino Segreto.
 
L’allestimento è stato pensato per offrire un’esperienza contemplativa, accompagnata da pannelli didattici bilingui.
 
 
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