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Come Cristo comanda
 
 
Dove e Quando
Teatro Vittoria
Piazza di Santa Maria Liberatrice 10 - Roma (RM)
Da GIO 27 MARZO 2025 a DOM 30 MARZO 2025
Da MAR 1 APRILE 2025 a DOM 6 APRILE 2025
Da MAR 8 APRILE 2025 a DOM 13 APRILE 2025

Come
Evento per: Adulti, Giovani, Senior
Ingresso: A pagamento
Specifiche pagamento: 26% platea e 15% galleria dal martedì al venerdì fino ad esaurimento posti in promozione. 7% per abbonamento libero a 14 spettacoli (intera Stagione); il mercoledì pomeriggio, abbonamento fisso a 14 spettacoli (intera Stagione): 26% platea e 31% galleria. Sconti non validi il 31/12/2024. Prenotazione telefonica obbligatoria.
Prenotazione: Si
Telefono di prenotazione: 065740170
Per informazioni
Tel: 065740170
Tel: 065740598
 

di Michele La Ginestra 

con Michele La Ginestra e Massimo Wertmüller 

e con Ilaria Nestovito 

regia di Roberto Marafante 

 

Anno 33, Palestina. Due soldati romani in mezzo al deserto, parlano del più e del meno... si ride! Poi capiamo che erano i due di guardia alla croce di Cristo ed il dialogo prende un’altra piega. Quando si vive in diretta un evento eccezionale, ce ne rendiamo conto

 

Anno 33 d. c., Palestina. È notte: due uomini, vestiti con tuniche e mantelli, sono seduti in una sorta di bivacco in mezzo al deserto, un luogo che rappresenta la solitudine e l’isolamento dal resto del mondo. Parlano sommessamente per non essere scoperti, con la paura di essere stati seguiti da qualcuno; si capisce che sono in fuga, ma nonostante la situazione, cercano di mascherare la propria ansia, parlando delle cose di tutti i giorni, (il mangiare, il lavoro, il rapporto con l’altro sesso) in modo scanzonato e divertito. Dai dialoghi pian piano si intuisce che sono due soldati romani, ma non due qualsiasi: uno, Cassio, è il centurione alla guida dei legionari al momento della crocifissione di Gesù sul Golgota; l’altro è Stefano, un suo soldato, quello che diede da bere a Cristo, acqua e aceto. L’evento che sconvolgerà l’umanità ha stravolto, inconsapevolmente, anche le loro vite; i due non potranno fare a meno di confrontarsi, animatamente, alla ricerca di alcune risposte… ma non tutto, nella vita, si può spiegare con l’esperienza e la logica! Ci sono delle emozioni, che vanno al di là dei cinque sensi, per spiegare le quali è necessario abbandonarsi all’ascolto… e forse, solo allora, si riuscirà a sentire risuonare “una musica melodiosa”. 

---

Ho scritto di getto questo testo, volutamente, nello stile del maestro Gigi Magni… avevo bisogno di raccontare delle emozioni e avrei voluto affidare ad altri le mie parole. 

Mentre scrivevo, pensavo che l’attore più giusto per indossare i panni di Cassio fosse Massimo Wertmuller, con la sua profondità d’animo, e la sua giocosa romanità, che rende leggero qualsiasi ragionamento, anche il più contorto. 

Poi, alla fine, mi sono innamorato della storia ed ho capito che non sarei riuscito a cedere ad altri il ruolo di Stefano, uomo pratico, spontaneo, istintivo… perdendo, peraltro, il privilegio di dividere il palcoscenico, per la prima volta, con Massimo. 

Affidare la regia a Roberto Marafante, artista sensibile e di talento, è stato il gesto conclusivo, di questa sfida, che son certo coinvolgerà il nostro pubblico, pronto ad assistere ad uno spettacolo che vuole regalare emozioni e riflessioni, nonché spingere ad un confronto tra tutti coloro che ci regaleranno la propria presenza. 

Michele La Ginestra 

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di Michele La Ginestra 

con Michele La Ginestra e Massimo Wertmüller 

e con Ilaria Nestovito 

regia di Roberto Marafante 

 

Anno 33, Palestina. Due soldati romani in mezzo al deserto, parlano del più e del meno... si ride! Poi capiamo che erano i due di guardia alla croce di Cristo ed il dialogo prende un’altra piega. Quando si vive in diretta un evento eccezionale, ce ne rendiamo conto

 

Anno 33 d. c., Palestina. È notte: due uomini, vestiti con tuniche e mantelli, sono seduti in una sorta di bivacco in mezzo al deserto, un luogo che rappresenta la solitudine e l’isolamento dal resto del mondo. Parlano sommessamente per non essere scoperti, con la paura di essere stati seguiti da qualcuno; si capisce che sono in fuga, ma nonostante la situazione, cercano di mascherare la propria ansia, parlando delle cose di tutti i giorni, (il mangiare, il lavoro, il rapporto con l’altro sesso) in modo scanzonato e divertito. Dai dialoghi pian piano si intuisce che sono due soldati romani, ma non due qualsiasi: uno, Cassio, è il centurione alla guida dei legionari al momento della crocifissione di Gesù sul Golgota; l’altro è Stefano, un suo soldato, quello che diede da bere a Cristo, acqua e aceto. L’evento che sconvolgerà l’umanità ha stravolto, inconsapevolmente, anche le loro vite; i due non potranno fare a meno di confrontarsi, animatamente, alla ricerca di alcune risposte… ma non tutto, nella vita, si può spiegare con l’esperienza e la logica! Ci sono delle emozioni, che vanno al di là dei cinque sensi, per spiegare le quali è necessario abbandonarsi all’ascolto… e forse, solo allora, si riuscirà a sentire risuonare “una musica melodiosa”. 

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Ho scritto di getto questo testo, volutamente, nello stile del maestro Gigi Magni… avevo bisogno di raccontare delle emozioni e avrei voluto affidare ad altri le mie parole. 

Mentre scrivevo, pensavo che l’attore più giusto per indossare i panni di Cassio fosse Massimo Wertmuller, con la sua profondità d’animo, e la sua giocosa romanità, che rende leggero qualsiasi ragionamento, anche il più contorto. 

Poi, alla fine, mi sono innamorato della storia ed ho capito che non sarei riuscito a cedere ad altri il ruolo di Stefano, uomo pratico, spontaneo, istintivo… perdendo, peraltro, il privilegio di dividere il palcoscenico, per la prima volta, con Massimo. 

Affidare la regia a Roberto Marafante, artista sensibile e di talento, è stato il gesto conclusivo, di questa sfida, che son certo coinvolgerà il nostro pubblico, pronto ad assistere ad uno spettacolo che vuole regalare emozioni e riflessioni, nonché spingere ad un confronto tra tutti coloro che ci regaleranno la propria presenza. 

Michele La Ginestra 

 
 
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