Il palazzo ducale di Genzano è il fondale dell’asse centrale delle Olmate, il polo principale progettato dai Cesarini, famiglia che acquistò il borgo nel 1564, promuovendone lo sviluppo sociale ed urbanistico attraverso un moderno Statuto e un innovativo piano di disegno urbano.
Si tratta di un monumento tra i più significativi della città, non soltanto per l’indubbio valore architettonico, ma soprattutto perché progettato dai Cesarini quale espressione di un nuovo potere civile.
Nato dalla trasformazione di un castello medievale, esistente già ai primi del XIII secolo, posto a guardia del Lago di Nemi, l'edificio ebbe un’evoluzione storica che coincide con la differenziazione progressiva dall’originario Borgo Medievale, fino ad imporsi come espressione di un nuovo potere civile, quello della famiglia Cesarini, poi Sforza Cesarini, che lo elesse e ristrutturò quale residenza estiva di famiglia.
Il palazzo è visitabile nei piani mezzanino, nobile e terra. Completamente restaurato in alcune sue parti, conserva ancora affreschi originali. Da non perdere la sala delle armi, le esposizioni interne e la terrazza sita all'ultimo piano, che offre un panorama mozzafiato che va dal parco Sforza-Cesarini al lago di Nemi al mare del litorale laziale.
All'interno del palazzo sono ospitate due prestigiose mostre permanenti:
• al piano nobile “La Collezione Hager-Sportelli”, prestigiosa donazione di 114 opere – tra dipinti, disegni, sculture e incisioni, prevalentemente del ‘600 e ‘700 – da parte di Hellmut Hager, illustre storico dell’arte e uno dei massimi studiosi delle figure di Carlo Fontana, Bernini e Juvarra.
• al piano mezzanino è conservata “Symposium, a tavola tra mito e cultura”: un’importante esposizione di opere provenienti dall’indotto antiquario clandestino, recuperate in extremis grazie all’attività di tutela esercitata dal Nucleo di Polizia Tributaria di Roma della Guardia di Finanza, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Lazio e dell’Etruria meridionale. La mostra valorizza il tema del vino, che nel panorama enogastronomico locale rappresenta un settore economico strategico; e al tempo stesso riveste un’importanza didattica in quanto le opere esposte sono il frutto del lavoro di recupero da parte delle Forze dell’ordine per la pubblica fruizione.
Le visite sono a cura dell'ASSOCIAZIONE "AMICI DI PALAZZO CHIGI".