Una critica sociale tagliente
Un’esperienza visiva immersiva
Uno spettacolo che rompe le convenzioni teatrali, coinvolgendo lo spettatore in un dialogo diretto e provocatorio
LA CORAZZA EMOTIVA
PRIMO MOVIMENTO: AMORE CO(I)NTESTATO
di Enoch Marrella
con Enoch Marrella e Gea Dall’Orto
artwork | Aleksandar Stamenov
visual | Francesco Masi
produzione Tuttoteatro.com
Progetto realizzato con il contributo della Regione Lazio – Spettacolo dal Vivo
Foto: Valerio De Rose
LOGLINE
L’insolubile storia d’amore tra un intellettuale di origini benestanti che vive in prima periferia – e nella vita non guadagna nulla – e una ragazza di estrema periferia che dalla vita ha tutto da guadagnare.
UNO SPETTACOLO “REDPILLATO”
La Teoria RedPill prende il nome dal film Matrix, nel quale la pillola rossa apre la mente di Neo, mostrandogli la verità sulla sua realtà. Alla base di tutto ci sarebbe la cosiddetta Teoria LMS, secondo cui le relazioni tra uomo e donna nascerebbero non per un innamoramento libero e spontaneo, ma per un freddo calcolo derivato
dall’interpolazione di tre fattori: look, money e status.
PRESENTAZIONE
«Un fiume di parole fuoriesce dalla bocca di un eterno Allievo, interrogato dalla vita, monologante ma non solitario. A condurlo nel precipizio del suo ineluttabile destino ci sono le spinte verbali e i continui rimandi di altre voci che lo invitano ad allontanarsi dalla scena principale, ad andarsene e a lasciare il posto. L’Allievo si disfa di sé in quanto soggetto inadatto, inutile, ingombrante e anacronistico. Che ricaduta può avere un’esistenza priva di guadagno economico sulla vita emotiva e spirituale di una persona? A partire da questa domanda si sviluppa questo nuovo progetto registicamente improntata alla connessione tra testo drammaturgico, arte plastica, musica elettronica e videoproiezioni». (Enoch Marrella)
Se oggi si parla di eco-ansia, in questo nuovo progetto teatrale si potrebbe parlare di emo-ansia: l’ansia di esprimere le proprie emozioni. La difficoltà di mettere a nudo la propria emotività qui viene raccontata con un linguaggio dallo stile pop e quotidiano, ma che rispetta una precisa partitura ritmico-musicale che affonda nella scrittura per la scena.
Ambientata in un ipotetico futuro prossimo, la storia rivela le deformazioni di una
metropoli enorme severamente divisa tra centro e periferia, dove chi ha la fortuna di vivere in prima periferia, sarà sempre e comunque più fortunato di chi vive in estrema periferia.
Nel testo si parla di amore romantico, delusione delle aspettative, violenza verbale,
violenza domestica, scontri fra classi, shock culturali e atti psicomagici. Viene
affrontato con forte impostazione critica il tema del celibato involontario con
riferimento alla cosiddetta Teoria Redpill.
A livello drammaturgico il testo si articola su due personaggi che comunicano su più piani: con sé stessi, tra loro e con il pubblico. In linea l’in-yer-face theatre, introdotto negli anni 90 da Sarah Kane, lo spettatore diviene interlocutore diretto per la trattazione di argomenti crudi. Chi guarda viene guardato, assorbendo emozioni e motivazioni di una coppia in crisi, immersa in una dimensione sociale particolarmente spietata e improntata al materialismo più ateo: esasperazione iperbolica di aspetti legati al tempo presente, ma che non nascondono una certa preoccupazione (ansia) per il tempo futuro.
Emerge contestualmente il delicato tema della “prostituzione involontaria” nella
società contemporanea e il ruolo del denaro nel definire ogni forma di relazione
umana.