La rete dei Castelli Romani per la valorizzazione dell'Appia Antica si presenta e festeggia la proclamazione Unesco dell'Appia Antica a patrimonio culrurale dell'umanità.
L’Appia Antica, per secoli vero cordone ombelicale e modello insuperato di struttura ed organizzazione, ha reso servizi immensi alla civiltà oltretutto collegando le città alle campagne, il tempo allo spazio, la storia alla geografia.
Il riconoscimento UNESCO di questo immenso patrimonio impone un rinnovato impegno per la salvaguardia e la valorizzazione materiale e culturale almeno dei suoi tratti più significativi dei nostri territori.
Il 3 luglio scorso, cinque organizzazioni culturali di volontariato, che da anni sono impegnate sul territorio (l’Archeoclub Aricino Nemorense Aps, il Gruppo Archeologico Veliterno Aps, l’AC Il flauto magico, Italia Nostra Castelli Romani e la II Legione Partica Severiana Aps) si sono unite in Rete associativa in previsione dell’imminente iscrizione della Regina Viarum nel patrimonio culturale UNESCO, il che è avvenuto il 26 luglio.
Le cinque Associazioni intendono costituirsi in un Comitato che potrà essere allargato ad altre realtà associative avente come fine la valorizzazione dell’Appia Antica dei Castelli Romani attraverso azioni consistenti in eventi quali: passeggiate spettacolari, rievocazioni, pubblicazioni scientifiche, incontri con le scuole, corsi, monitoraggio dei monumenti, valorizzazione delle aree archeologiche, cura dei siti e del paesaggio, e quant’altro possa essere utile allo scopo.
Le Associazioni ora in Rete, che presto saranno raggiunte da altre dei territori che vanno da Marino a Terracina, si richiamano alla Convenzione di Faro (approvata dal Consiglio d’Europa nel 2005 e ratificata dall’Italia il 23 settembre 2020): si tratta della Convenzione quadro sul valore dell’eredità culturale per la società, la quale invoca espressamente “una sinergia di competenze fra tutti gli attori pubblici, istituzionali e privati coinvolti” e impegna le Istituzioni (Stato, Soprintendenze, Regioni, Comuni) a “rispettare e incoraggiare iniziative volontarie che integrino i ruoli delle autorità pubbliche” e a “riconoscere il ruolo delle organizzazioni di volontariato, sia come partner nelle attività, sia come portatori di critica costruttiva nei confronti delle politiche per l’eredità culturale”.
E' questa la Rete che si presenta ufficialmente e festeggia la proclamazione Unesco dell’Appia Antica a patrimonio culturale dell’Umanità con un evento a Velletri in un sito molto suggestivo anch’esso da proteggere e salvaguardare (l’ex chiesa di S. Francesco in vicolo S. Francesco, 5) con inizio alle ore 18.00, cui sono invitati cittadini, associazioni, stampa e autorità pubbliche dei Castelli Romani. La manifestazione si concluderà con una prova concreta del ruolo che da 24 secoli la Via Appia ha avuto: di essere una strada che attraversa e collega tante culture. Prendendo lo spunto dalla celebre Satira in cui il poeta Orazio descrive il suo viaggio da Roma a Brindisi, metteremo in scena tre episodi: il caos dei burini a Forum Appii (una specie di illustrazione del piccolo mondo laziale del contado e dei servizi), l’atellana di Sarmento e Chichirro a Caudium (cultura osca dei Sanniti) e il ballo del Ciclope (annuncio della cultura greca), le Attideia di Gnatia (cultura messapica sommersa dal mondo greco, di cui è ancora vivido esempio la tarantola).
PROGRAMMA:
Presentazione della Rete - Saluti istituzionali
L’importanza dell’Appia Antica dei Castelli Romani dall’antichità ai giorni nostri
L’Appia Antica del territorio di Velletri: punti di particolare importanza e punti da qualificare
La Regina viarum: una strada, tante culture dal racconto di Orazio: il caos dei burini a Forum Appii, l’Atellana e la danza del Ciclope a Caudium, le Attideia di Egnatia.
Brindisi finale