Visita guidata a cura dell'Associazione Roma Nascosta.
Nascosta in un angolo poco noto di Roma a pochi passi da via Veneto, questo Monastero inizia la sua storia nel 1622, quando Sant’Isidoro, il santo-contadino nativo di Madrid e protettore dei campi e dei raccolti, venne canonizzato. Alcuni Francescani spagnoli acquistarono allora un terreno incolto e fecero costruire un centro per la loro vita comunitaria. Due anni più tardi, la chiesa e il convento, rimasti incompiuti, vennero affidati al frate teologo Luke Ward e ai Francescani irlandesi da lui guidati, fuggiti in seguito alle persecuzioni protestanti. Da allora gli irlandesi non hanno mai ceduto la gestione di Sant’Isidoro, oggi è la Chiesa Nazionale Irlandese, ad eccezione di due brevi periodi durante l’occupazione napoleonica, quando una parte del convento venne requisita, mentre l’altra fu occupata da un gruppo di artisti del centro nord Europa, in particolare tedeschi, e delle cui opere romane abbiamo testimonianza anche presso il Casino Massimo Lancellotti. Venivano chiamati con qualche ironia “Nazareni” per lo stile di vita e le capigliature bibliche. È proprio per questo motivo che la strada sulla quale si affaccia il complesso si chiama via degli Artisti. Nella chiesa, nella cappella laterale, sono conservati due meravigliosi affreschi dipinti da Friedrich Overbeck, esponente di questo movimento.
Un altro dei tanti gioielli di questa chiesa, che pare sia l’unica chiesa barocca a non aver subito modifiche, è la facciata-portico in perfetto stile rococò preceduta (oltre che un magnifico giardino curato dai frati) da una bella scalinata a doppia rampa dove vi sono due nicchie che ospitano le statue di Sant’Isidoro e San Patrizio, patrono degli irlandesi. L’interno della chiesa è a navata unica a croce latina con volta a botte, affrescata ai primi del 1700. Insieme agli affreschi e ai dipinti di Carlo Maratta, autore del ciclo con scene della vita di San Giuseppe e della raffinata pala d’altare dell’Immacolata Concezione, tra i capolavori della chiesa spicca la piccola ma spettacolare Cappella de Sylva (...).
Il complesso è anche sede del Collegium Sancti Bonaventurae – Centro internazionale per gli studi e la ricerca francescani.
Una visita unica, dove si accederà con un permesso speciale.
Il pagamento avviene direttamente il giorno della visita. La prenotazione, tramite il modulo online, è obbligatoria, a seguito della quale si riceverà una email automatica contenente le istruzioni per partecipare alla visita.