Nelle Segrete di palazzo Colonna note come "il Cantinone" è visitabile la mostra ‘Le ragioni storiche del gemellaggio Lanuvio-Centuripe e il fenomeno della romanizzazione in Italia nel I secolo a.C.’.
Nell'ambito di essa, viene esposta al pubblico per la prima volta la lastra di pietra che attesta l’antico patto di amicizia tra Lanuvio e Centuripe, il gemellaggio più antico al mondo, risalente al II o forse al I secolo a.C., legato a Licinio Murena, politico e console romano nato a Lanuvio.
Lo storico Giacomo Manganaro accertò anche che originariamente la lastra doveva far parte di una stele alta un metro e forse al testo greco se ne associava uno latino.
L’iscrizione della sicula Centuripe è incisa in dialetto dorico perché l’antica città ellenizzata tra il quinto secolo a.C. e la metà del secolo successivo fa parte della ‘Koinè’ o comunità delle città sicule che usano il dorico come lingua ufficiale. Questo dialetto greco continua ad essere usato dai Centuripini anche durante il dominio di Roma.
Per tramandare l’evento ai posteri, il decreto del Senato lanuvino è poi inciso su due stele che sarebbero state collocate in luoghi pubblici o nell’area sacra dei santuari delle due città. Sicuramente nella stele lanuvina il testo latino precedeva quello dorico, ammesso che l’epigrafe originaria sia stata bilingue.
L’iscrizione non era mai stata visibile prima, ed è giunta a Lanuvio a fine giugno con l'autorizzazione della Soprintendenza di Catania. Fa parte di un progetto espositivo inerente la mostra associata a Licinio Murena che rimarrà in esposizione due anni. La "pietra" resterà esposta fino al 3 settembre 2024, quando farà ritorno a Centuripe per la festa dei patroni; ma poi potrà nuovamente tornare nella sua "seconda patria".
Perché mai tre ambasciatori centuripini si prendono la briga di una missione diplomatica, non certo agevole né priva di rischi, a Roma e Lanuvio? Viene in soccorso Luca Attenni a risolvere il caso: “La Sicilia era la prima provincia romana e perciò chiedono il riconoscimento della cittadinanza perché come provincia devono pagare un tributo. Nell’iscrizione non si parla di Roma, ma del fatto che il senato lanuvino abbia riconosciuto questa cittadinanza, fratellanza”.
Perché vengono proprio a Lanuvio? “C’è una straordinaria fioritura a Lanuvio grazie a Licinio Murena, la sua famiglia nel I secolo ha un’importanza fondamentale a Roma. Cicerone dice: abbiamo tutti una patria, lui era di Arpino, ma c’è una patria
I centuripini vengono a Roma e a Lanuvio per ottenere l’esenzione del tributo, per non pagare le tasse, e l’unico modo per ottenere il riconoscimento è appellarsi alla parentela. I siculi erano latini e i centuripini sapendolo ci provano, mandano ambasciatori e riescono nell’intento, ne parla anche Cicerone”.
Sempre da Cicerone sappiamo che solo due città sicule, Segesta e Centuripe, godono di un particolare status nei confronti dell’Urbe, grazie a un’alleanza fondata su vincoli di consanguineità. Fabio Pittore, primo annalista romano, narra dell’arrivo in Italia in seguito alla guerra di Troia, di un certo Lanoios, fondatore nel Lazio di una cittadina che avrebbe preso da lui il nome.
“Se Roma è più importante, gli ambasciatori di Centuripe vanno a Lanuvio perché c’è Licinio che con la sua potente famiglia fa da testa di ponte. Manganaro dice che Lanoios era centuripino, ci sono documenti epigrafici che ne parlano”. Una sola, quindi, sarebbe la patria.
______
(notizie tratte da https://www.castellinotizie.it/2024/06/23/lanuvio-esposta-per-la-prima-volta-la-lastra-sul-gemellaggio-piu-antico-al-mondo-con-centuripe/)