In mostra l'opera d'arte di 9 metri di Roberto Paci Dalò, artista e cartografo, a supporto della candidatura della "Via Appia Regina Viarum" a Patrimonio Unesco.
2300 anni di Storia, oltre 500 chilometri percorsi da milioni di uomini in ogni epoca e con ogni mezzo sono concentrati in un originalissimo ‘leporello’, libro a fisarmonica, foglio unico piegato a zig-zag da scoprire piega dopo piega o con un unico colpo d’occhio. Questa striscia lunghissima, è la ‘Mappia’, brillante invenzione lessicale che unisce due parole magiche in una, essendo una mappa artistica che celebra l’Appia, la Regina viarum, srotolandosi, simile al serpente caro a Giunone Sospita, per nove metri.
Dallo scorso 22 giugno l’opera, già precedentemente esposta in altre ‘stazioni’ dell’antico tracciato, fa tappa a Lanuvio dove resterà fino a fine luglio. Nella città degli imperatori è approdata in occasione della cerimonia inaugurale del Museo diffuso del borgo ed è ospitata a Piazza Centuripe presso l’Anfiteatro, a breve nuova sede del museo lanuvino. La singolare realizzazione è stata creata per supportare la candidatura della Regina Viarum nella lista del Patrimonio mondiale Unesco.
In questa esperienza unica si addensano tante prime volte. Per la prima volta, una candidatura italiana è stata proposta dal ministero della Cultura e per la prima volta è stata realizzata un’opera d’arte a dare manforte all’iniziativa. L’opera itinerante è stata inizialmente esposta a Parigi dove l’anno scorso è stata proposta la candidatura, poi ha risalito in parte la penisola, da Brindisi passando per Venosa, Santa Maria Capua Vetere, Benevento, per poi fermarsi a Lanuvio.
All’inaugurazione oltre al sindaco, Andrea Volpi, e al direttore del museo civico, Luca Attenni, erano presenti Angela Maria Ferroni e Laura Acampora, le due rappresentanti del segretariato Unesco del ministero della cultura. La candidatura coinvolge quattro regioni italiane, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, tante quante ne attraversa l’Appia, 13 tra città metropolitane e province, 73 comuni e 14 Enti parco su cui insiste l’antica strada consolare romana e in cui sono presenti sue vestigia, 25 università, e si avvale anche del contributo della Pontificia Commissione di archeologia sacra.
22 sono i tratti di strada maggiormente rappresentativi dell’eccezionale valore universale del bene che rispondono ai requisiti richiesti dall’Unesco. Le istituzioni coinvolte nell’ambito dei Castelli Romani, Albano, Ariccia, Ciampino, Lanuvio, Marino, Nemi, Velletri, oltre all’Ente Parco.
Roberto Paci Dalò ha creato la mappa artistica ispirandosi alla Tabula Peutingeriana, copia medievale di un’antica carta stradale romana. Saltano all’occhio, Annibale con i suoi elefanti, Federico II, i briganti: il ‘leporello’ ricostruisce in agile sequenza secoli, personaggi, eventi, itinerari, per mostrare momenti salienti di una storia lunghissima, la straordinarietà e vivacità di una strada per 23 secoli fino ai giorni nostri. Dall’anno scorso ci sono stati nei luoghi interessati dalla candidatura, incontri, concerti, presentazioni, anche quella di una serie a fumetti dal titolo ‘Topolino e la via della storia’, ed è stato realizzato uno speciale documentario in collaborazione con Rai Cultura, visibile su Rai Play dal titolo, ‘Regina Viarum. La via Appia nella storia’.
Il Ministero della Cultura ha annunciato che l’Icomos, il Consiglio Internazionale per i Monumenti e i Siti, organo tecnico consultivo dell’Unesco, ha dato parere favorevole all’iscrizione dell’Appia nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. La raccomandazione verrà sottoposta all’approvazione ufficiale da parte del Comitato del Patrimonio Mondiale, in programma a New Delhi dal prossimo 21 al 31 luglio. L’Italia è prima al mondo per quantità di riconoscimenti Unesco e se anche la via Appia avrà il riconoscimento, il nostro Paese arriverà a quota 60 siti riconosciuti.
Nell’opera appaiono stilizzati i tracciati dell’Appia Claudia e della Traiana arricchita da elementi simbolici dei luoghi, eventi storici, artistici e culturali raffigurati tramite il disegno, ma anche rifacendo miniature medievali, bizantine, persiane, armene e cinesi.
A Lanuvio Dalò ha dedicato un pannello a sé, il quarto.
(testo - più sintetico - tratto da: https://www.castellinotizie.it/2024/07/07/mappia-in-mostra-a-lanuvio-lopera-di-9-metri-a-supporto-della-candidatura-dellappia-a-patrimonio-unesco/)