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Il monachesimo italo-greco: San Nilo da Rossano (...)
 
Nell'ambito di Eventi online
 
 
Dove e Quando
Sala Conferenze Abbazia di San Nilo
Corso del Popolo 128 - Grottaferrata (RM)
SAB 8 OTTOBRE 2022 - ore 17:00

Come
Evento per: Adulti, Giovani, Senior
Ingresso: Gratuito
Prenotazione: No
 
NOTE
PREVISTA LA DIRETTA FACEBOOK SULLA PAGINA: Comune di Grottaferrata (@GrottaferrataOfficial)
Per informazioni
 

Convegno ”Il Monachesimo italo-greco: San Nilo da Rossano: fecondità di una storia”.

Parteciperanno i sindaci dei Comuni attualmente sottoscrittori del Protocollo d’Intesa per il "Percorso Niliano": Bisignano, Corigliano-Rossano, San Demetrio Corone, Lungro, San Chirico Raparo, Castelluccio Superiore, Castelluccio Inferiore, Viggianello, Lauria, Laino Borgo, Laino Castello, Papasidero, Orsomarso, San Giovanni a Piro, San Mauro La Bruca, Rofrano, Montesano sulla Marcellana, Vallo della Lucania, Sant’Elia Fiume Rapido, Gaeta. 

Organizzazione: Città di Grottaferrata (soggetto proponente, Comune capofila); Segreteria del Sindaco e Dirigente Ufficio Cultura Città di Grottaferrata; Valeria Beolchini, Claudio Bocci. Lorenzo Bongirolami, Alessio Conti, Alessandro Cugini, Carmelo Pandolfi, Giovanni Russo.

Presidenti: Regione Lazio - Parco Nazionale del Pollino - Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni - Parco Regionale dei Castelli Romani.

Patrocini: Regione Lazio - Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata - MiC Direzione Regionale Musei Lazio -  Parco Nazionale del Pollino - Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni - Parco Regionale dei Castelli Romani - XI Comunità Montana “Castelli Romani e Prenestini “- Sistema Castelli Romani – GAL Colli Albani “Bruno Martellotta” ODV.

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Saluti istituzionali:
Mirko Di Bernardo, Sindaco Città di Grottaferrata; Maria Sole Cardulli, Direttrice Abbazia di San Nilo-MiC; Padre Francesco De Feo, Egumeno Monastero Esarchico di S. Maria di Grottaferrata 

Relatori:
Valeria Beolchini (EEHAR-CSIC): I Conti di Tuscolo, San Nilo e il Monastero di Sant'Agata
Giovanni Russo, Il monachesimo italo-greco nell'Italia meridionale: le varie fasi della sua storia
Carmelo Pandolfi, Il Monastero criptense: una storia più che millenaria intessuta di lavoro, cultura e spiritualità 

PREVISTA LA DIRETTA FACEBOOK SULLA PAGINA: Comune di Grottaferrata. (@GrottaferrataOfficial)

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Durante il Medioevo, l’epopea monastica italo-greca ha rappresentato un fenomeno rilevante non solo per l’intero Mezzogiorno d’Italia, ma anche per la stessa Città Eterna, insediandosi, nel cuore della latinità a pochi chilometri da Roma, grazie alla fondazione dell’Abbazia di Grottaferrata, operata nel 1004 da San Nilo da Rossano. 

Tale eredità, recentemente rivitalizzata anche da scavi archeologici, vive oggi sia in memorie materiali, sia in un patrimonio etno-antropologico che occorre conoscere e tramandare, favorendo l’osmosi tra le diverse comunità che ne sono fecondate.

In questo quadro il convegno, costituito da tre relazioni di esperti in fecondo dialogo tra loro, mira a configurarsi unicamente come il punto di partenza di una più complessa sinergia. Accanto a tale iniziativa va infatti incardinato un incontro tecnico tra i sindaci dei comuni sottoscrittori, sia per meglio definire i dettagli organizzativi, sia per immaginare le modalità operative: costituzione di un Comitato Tecnico che possa successivamente trasformarsi in Organismo con propria personalità giuridica (Comitato, Fondazione, ecc.)

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Il convegno si articolerà secondo la seguente struttura: la prima relazione a cura del dottor Giovanni Russo - esperto del monachesimo italo-greco nell’Italia meridionale - scandaglierà il precipuo apporto del monachesimo bizantino, le varie fasi della sua storia, le connessioni spesso burrascose, ma comunque feconde, con le vicende civili e religiose che agitarono l’evo medio: dall’invasione longobarda alla questione iconoclasta fino a lambire lo scisma d’oriente. 

Il dottor Russo si soffermerà sui riverberi di tali complesse questioni nella vita delle comunità monastiche, scandita in diverse fasi, ma, comunque capace di divenire, nel corso dei secoli, catalizzatrice di sviluppo per le popolazioni che cercavano all’ombra dei monasteri conforto spirituale e sicurezza di vita. Una progressiva irradiazione che coinvolgerà in una straordinaria fioritura culturale territori sempre più vasti tanto da configurare i monaci quali araldi del culto delle immagini in piena crisi iconoclasta.

La seconda relazione tenuta dal Prof Carmelo Pandolfi, - docente di storia della filosofia medioevale presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma - verterà sul carattere precipuo del monachesimo criptense, una storia più che millenaria intessuta di lavoro, cultura e spiritualità, ma anche, per l’intera Chiesa, un ideale regolativo che miri a costruire l’unità oltre le incomprensioni politiche tipiche dello Scisma d’Oriente.

In questo quadro la biografia di San Nilo si incastona come una gemma preziosa, brillando per la purezza dell’ascesi vivificata dalla preghiera, dallo studio, dal lavoro manuale ed intellettuale, oltre che dal consiglio e dallo sprone alla stessa realtà secolare. Una storia che, nelle sue varie fasi, rivive oggi nel Monachesimo Basiliano, dopo che, terminato - nel secolo passato - il periodo della latinizzazione, la liturgia di San Giovanni Crisostomo è tornata a consacrare il tempo dei Religiosi, segno di una cattolicità indivisa.

La terza relazione a cura della dottoressa Valeria Beolchini si occuperà dell’inatteso rinvenimento operato durante gli scavi condotti dalla Escuela Española de Historia y Arqueologia en Roma-CSIC di alcuni resti. Si tratta di una chiesa a pianta basilicale databile ai secoli centrali dell’evo medio, situata a Tuscolo e ricadente oggi nel versante meridionale del Comune di Grottaferrata. Incrociando le evidenze archeologiche e topografiche con i dati storici, la studiosa ha formulato l’ipotesi che si tratti del Monastero di Sant’Agata, in cui probabilmente Nilo trascorse gli ultimi mesi di vita. Ad accogliere San Nilo a Sant’Agata fu Gregorio, capostipite dei Conti tuscolani   protettore e sostenitore del monachesimo italo-greco.

Sono questi gli anni della così detta Renovatio, voluta dall’ Imperatore Ottone III che voleva far rivivere i fasti della romanità. Mentre Nilo rimase a Sant’Agata, i suoi discepoli iniziarono la costruzione di quello che sarebbe divenuto il cenobio criptense, che il Santo non vedrà mai perché morirà di lì a poco.  Il progetto, realizzato dal corrispettivo del CNR italiano, ha coinvolto varie istituzioni accademiche sia iberiche che del nostro paese. Gli scavi hanno coperto un arco cronologico che va dal 1996 al 2003.

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Convegno ”Il Monachesimo italo-greco: San Nilo da Rossano: fecondità di una storia”.

Parteciperanno i sindaci dei Comuni attualmente sottoscrittori del Protocollo d’Intesa per il "Percorso Niliano": Bisignano, Corigliano-Rossano, San Demetrio Corone, Lungro, San Chirico Raparo, Castelluccio Superiore, Castelluccio Inferiore, Viggianello, Lauria, Laino Borgo, Laino Castello, Papasidero, Orsomarso, San Giovanni a Piro, San Mauro La Bruca, Rofrano, Montesano sulla Marcellana, Vallo della Lucania, Sant’Elia Fiume Rapido, Gaeta. 

Organizzazione: Città di Grottaferrata (soggetto proponente, Comune capofila); Segreteria del Sindaco e Dirigente Ufficio Cultura Città di Grottaferrata; Valeria Beolchini, Claudio Bocci. Lorenzo Bongirolami, Alessio Conti, Alessandro Cugini, Carmelo Pandolfi, Giovanni Russo.

Presidenti: Regione Lazio - Parco Nazionale del Pollino - Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni - Parco Regionale dei Castelli Romani.

Patrocini: Regione Lazio - Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata - MiC Direzione Regionale Musei Lazio -  Parco Nazionale del Pollino - Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni - Parco Regionale dei Castelli Romani - XI Comunità Montana “Castelli Romani e Prenestini “- Sistema Castelli Romani – GAL Colli Albani “Bruno Martellotta” ODV.

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Saluti istituzionali:
Mirko Di Bernardo, Sindaco Città di Grottaferrata; Maria Sole Cardulli, Direttrice Abbazia di San Nilo-MiC; Padre Francesco De Feo, Egumeno Monastero Esarchico di S. Maria di Grottaferrata 

Relatori:
Valeria Beolchini (EEHAR-CSIC): I Conti di Tuscolo, San Nilo e il Monastero di Sant'Agata
Giovanni Russo, Il monachesimo italo-greco nell'Italia meridionale: le varie fasi della sua storia
Carmelo Pandolfi, Il Monastero criptense: una storia più che millenaria intessuta di lavoro, cultura e spiritualità 

PREVISTA LA DIRETTA FACEBOOK SULLA PAGINA: Comune di Grottaferrata. (@GrottaferrataOfficial)

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Durante il Medioevo, l’epopea monastica italo-greca ha rappresentato un fenomeno rilevante non solo per l’intero Mezzogiorno d’Italia, ma anche per la stessa Città Eterna, insediandosi, nel cuore della latinità a pochi chilometri da Roma, grazie alla fondazione dell’Abbazia di Grottaferrata, operata nel 1004 da San Nilo da Rossano. 

Tale eredità, recentemente rivitalizzata anche da scavi archeologici, vive oggi sia in memorie materiali, sia in un patrimonio etno-antropologico che occorre conoscere e tramandare, favorendo l’osmosi tra le diverse comunità che ne sono fecondate.

In questo quadro il convegno, costituito da tre relazioni di esperti in fecondo dialogo tra loro, mira a configurarsi unicamente come il punto di partenza di una più complessa sinergia. Accanto a tale iniziativa va infatti incardinato un incontro tecnico tra i sindaci dei comuni sottoscrittori, sia per meglio definire i dettagli organizzativi, sia per immaginare le modalità operative: costituzione di un Comitato Tecnico che possa successivamente trasformarsi in Organismo con propria personalità giuridica (Comitato, Fondazione, ecc.)

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Il convegno si articolerà secondo la seguente struttura: la prima relazione a cura del dottor Giovanni Russo - esperto del monachesimo italo-greco nell’Italia meridionale - scandaglierà il precipuo apporto del monachesimo bizantino, le varie fasi della sua storia, le connessioni spesso burrascose, ma comunque feconde, con le vicende civili e religiose che agitarono l’evo medio: dall’invasione longobarda alla questione iconoclasta fino a lambire lo scisma d’oriente. 

Il dottor Russo si soffermerà sui riverberi di tali complesse questioni nella vita delle comunità monastiche, scandita in diverse fasi, ma, comunque capace di divenire, nel corso dei secoli, catalizzatrice di sviluppo per le popolazioni che cercavano all’ombra dei monasteri conforto spirituale e sicurezza di vita. Una progressiva irradiazione che coinvolgerà in una straordinaria fioritura culturale territori sempre più vasti tanto da configurare i monaci quali araldi del culto delle immagini in piena crisi iconoclasta.

La seconda relazione tenuta dal Prof Carmelo Pandolfi, - docente di storia della filosofia medioevale presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma - verterà sul carattere precipuo del monachesimo criptense, una storia più che millenaria intessuta di lavoro, cultura e spiritualità, ma anche, per l’intera Chiesa, un ideale regolativo che miri a costruire l’unità oltre le incomprensioni politiche tipiche dello Scisma d’Oriente.

In questo quadro la biografia di San Nilo si incastona come una gemma preziosa, brillando per la purezza dell’ascesi vivificata dalla preghiera, dallo studio, dal lavoro manuale ed intellettuale, oltre che dal consiglio e dallo sprone alla stessa realtà secolare. Una storia che, nelle sue varie fasi, rivive oggi nel Monachesimo Basiliano, dopo che, terminato - nel secolo passato - il periodo della latinizzazione, la liturgia di San Giovanni Crisostomo è tornata a consacrare il tempo dei Religiosi, segno di una cattolicità indivisa.

La terza relazione a cura della dottoressa Valeria Beolchini si occuperà dell’inatteso rinvenimento operato durante gli scavi condotti dalla Escuela Española de Historia y Arqueologia en Roma-CSIC di alcuni resti. Si tratta di una chiesa a pianta basilicale databile ai secoli centrali dell’evo medio, situata a Tuscolo e ricadente oggi nel versante meridionale del Comune di Grottaferrata. Incrociando le evidenze archeologiche e topografiche con i dati storici, la studiosa ha formulato l’ipotesi che si tratti del Monastero di Sant’Agata, in cui probabilmente Nilo trascorse gli ultimi mesi di vita. Ad accogliere San Nilo a Sant’Agata fu Gregorio, capostipite dei Conti tuscolani   protettore e sostenitore del monachesimo italo-greco.

Sono questi gli anni della così detta Renovatio, voluta dall’ Imperatore Ottone III che voleva far rivivere i fasti della romanità. Mentre Nilo rimase a Sant’Agata, i suoi discepoli iniziarono la costruzione di quello che sarebbe divenuto il cenobio criptense, che il Santo non vedrà mai perché morirà di lì a poco.  Il progetto, realizzato dal corrispettivo del CNR italiano, ha coinvolto varie istituzioni accademiche sia iberiche che del nostro paese. Gli scavi hanno coperto un arco cronologico che va dal 1996 al 2003.

 
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