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GEP: Visite guidate gratuite al Mitreo di Marino
 
 
Dove e Quando
Via Borgo Stazione 12 - Marino (RM)
SAB 24 SETTEMBRE 2022 - ore 15:00 - 19:00 / 19:00 - 22:00

Come
Evento per: Adulti, Giovani, Ragazzi, Senior
Ingresso: Gratuito
Prenotazione: Si
Telefono di prenotazione: 0667233003
 
NOTE
ACCESSIBILITÀ: Percorso parzialmente accessibile ai portatori di handicap motori che accedono all'area musealizzata (video mapping e reperti) ma fruiscono della visione dell'aula mitraica solo tramite un filmato presente su un tablet in dotazione.
Per informazioni
Tel: 0667233003
 

La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti aderisce alle iniziative speciali del Ministero della Cultura in occasione della Giornate Europee del Patrimonio 2022, all’insegna del tema: “Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro”.

I funzionari della Soprintendenza saranno a disposizione per illustrare la storia di un luogo suggestivo e pieno di mistero: il Mitreo di Marino (RM), recentemente restaurato, e riaperto al pubblico nel 2021.

DUE I TURNI DI VISITA: pomeridiano 15/19 - serale 19/22.

Le pitture del Mitreo di Marino, individuato casualmente nel corso di lavori edilizi nel Secondo Dopoguerra, rappresentano sicuramente uno degli episodi più rilevanti e suggestivi della pittura romana di epoca imperiale. L’ottimo stato di conservazione, miracoloso date le condizioni ambientali dell’edificio, ricavato in una cisterna scavata nel banco tufaceo al piede del rilievo su cui sorge il paese, consente di apprezzare in tutto il suo sviluppo il ciclo iconografico caratteristico del racconto salvifico della religione di origine persiana incentrata su Mitra, in cui il giovinetto, ispirato dal Sole compie il rito, allusivo alla fecondità, del sacrificio del toro (tauroctonia), alla presenza dei suoi alfieri Cautes e Cautopates e della Luna che pare ritrarsi di fronte alla rivelazione divina, mentre sui lati una serie di quadretti illustranti la teologia del Mitraismo, nonché di apprezzare l’altro livello artistico della pittura antica ancora a fine II secolo d.C., pure in un episodio senza dubbio secondario e marginale sia per dislocazione che per committenza. Proprio questo ultimo aspetto è illustrato dalle iscrizioni con i nomi dei donatori della decorazione e di altre sistemazioni dell’edificio, personaggi di modesta condizione sociale ma evidentemente facoltosi al punto di finanziare i lavori. Sulla pertinenza del monumento sono state avanzate diverse ipotesi, la più suggestiva quella secondo cui si doveva trattare del luogo di culto riservato agli operai e al personale delle vicine cave di peperino (lapis Albanus).

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La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma e per la provincia di Rieti aderisce alle iniziative speciali del Ministero della Cultura in occasione della Giornate Europee del Patrimonio 2022, all’insegna del tema: “Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro”.

I funzionari della Soprintendenza saranno a disposizione per illustrare la storia di un luogo suggestivo e pieno di mistero: il Mitreo di Marino (RM), recentemente restaurato, e riaperto al pubblico nel 2021.

DUE I TURNI DI VISITA: pomeridiano 15/19 - serale 19/22.

Le pitture del Mitreo di Marino, individuato casualmente nel corso di lavori edilizi nel Secondo Dopoguerra, rappresentano sicuramente uno degli episodi più rilevanti e suggestivi della pittura romana di epoca imperiale. L’ottimo stato di conservazione, miracoloso date le condizioni ambientali dell’edificio, ricavato in una cisterna scavata nel banco tufaceo al piede del rilievo su cui sorge il paese, consente di apprezzare in tutto il suo sviluppo il ciclo iconografico caratteristico del racconto salvifico della religione di origine persiana incentrata su Mitra, in cui il giovinetto, ispirato dal Sole compie il rito, allusivo alla fecondità, del sacrificio del toro (tauroctonia), alla presenza dei suoi alfieri Cautes e Cautopates e della Luna che pare ritrarsi di fronte alla rivelazione divina, mentre sui lati una serie di quadretti illustranti la teologia del Mitraismo, nonché di apprezzare l’altro livello artistico della pittura antica ancora a fine II secolo d.C., pure in un episodio senza dubbio secondario e marginale sia per dislocazione che per committenza. Proprio questo ultimo aspetto è illustrato dalle iscrizioni con i nomi dei donatori della decorazione e di altre sistemazioni dell’edificio, personaggi di modesta condizione sociale ma evidentemente facoltosi al punto di finanziare i lavori. Sulla pertinenza del monumento sono state avanzate diverse ipotesi, la più suggestiva quella secondo cui si doveva trattare del luogo di culto riservato agli operai e al personale delle vicine cave di peperino (lapis Albanus).

 
 
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