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Persone naturali e strafottenti
 
 
Dove e Quando
Sala Umberto
Via della Mercede 50 - Roma (RM)
Da MAR 19 APRILE 2022 a DOM 24 APRILE 2022

Come
Evento per: Adulti, Giovani, Ragazzi, Senior
Ingresso: A pagamento
Specifiche pagamento: Biglietti: a partire da € 16,00. Sconto del 10% ca. per titolari di tessera BiblioPiù delle Biblioteche dei Castelli Romani
Prenotazione: Si
Email di prenotazione: promozioni@salaumberto.com
Telefono di prenotazione: 0680687232
 
NOTE
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA. Obbligo di Super Green Pass, eccetto under 12 ed esenti. Tutti gli spettatori devono essere provvisti di mascherina di tipo ffp2 o chirurgica, che dovrà essere indossata durante tutto lo spettacolo e in occasione di qualsiasi spostamento
Per informazioni
Tel: 066794753 - whats app 3459409718
 

di Giuseppe Patroni Griffi

MARISA LAURITO | GUGLIELMO POGGI | GIANCARLO NICOLETTI | LIVIO BESHIR

Regia di GIANCARLO NICOLETTI

 

Produzione di Altra Scena in collaborazione con Sycamore T Company

 

“La rivincita di Patroni Griffi, quarant’anni dopo”: così il Corriere della Sera con Franco Cordelli ha salutato il ritorno in scena, nell’anteprima del 2018, del nuovo e originalissimo allestimento di Persone naturali e strafottenti, l’opera più controversa e fra quelle di maggiore successo di Giuseppe Patroni Griffi. Una tragicommedia cruda, poetica ed esilarante, fra situazioni grottesche, cinismi, ironia tagliente e surrealismo, in perfetto equilibrio fra Eduardo e Ruccello, e ancora attualissima nella sua geniale spudoratezza.

Un cast unico, non convenzionale e proveniente dai mondi teatrali più variegati è il cuore pulsante di un’operazione destinata a far parlare di sé: Marisa Laurito accetta la sfida di dare voce e corpo al ruolo che fu di Pupella Maggio, segnando il suo ritorno alla grande drammaturgia d’autore e inaugurando una nuova stagione della sua lunga carriera; Giancarlo Nicoletti, presta la sua attorialità unica e la sua esperienza di uomo di teatro a 360° al travestito Mariacallàs e la giovane rivelazione del cinema italiano Gugliemo Poggi interpreta quel Fred che fu creato da un esordiente Gabriele Lavia. Completa il cast il poliedrico Livio Beshir, protagonista di numerose fiction e lavori cinematografici.

 

 

Quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli. Donna Violante, la padrona, ex serva in un bordello, discute e litiga con Mariacallàs, un travestito, in bilico fra rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred e Byron che sono alla ricerca dell’ebbrezza di una notte: l’uno, uno studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle paure, l’altro, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le umiliazioni subite. Quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali.

 

 

NOTE DI REGIA

C’è, in questo testo del 1973, un sottobosco di attualità così tangibile e una poetica di fondo così lucida e disincantata, da farne a tutti gli effetti un testo ancora fortemente contemporaneo, e perciò di teatro necessario. Emarginazione, violenza, distanze socio-culturali, violenza sessuale e psicologica, la ricerca continua di un altro che non esiste: la drammaturgia di Patroni Griffi è cruda e ironica, scandalosa e poetica, verbosa e visionaria.

Ne viene fuori una tragicommedia dal sapore post-eduardiano e pre-ruccelliano, col respiro di un periodare socio – poetico, che fra cinismi, grettezze e turpiloqui ci restituisce lo squarcio di un’altra Napoli – non più la cartolina buona per i turisti, ma tutta la sbordante umanità di un “vascìo”, che diventa, immediatamente, un altro mondo, un’altra realtà, una dimensione fuori dal tempo e dallo spazio.

Un non luogo dove, fra la comicità e il grottesco, si discute – immensamente e inconsciamente - del mondo, degli esseri umani, del sesso e della razza. Tutto questo fra i fuochi della notte di Capodanno, mentre un uomo bianco ha un’emorragia di sangue del sedere, poiché penetrato con forza da un nero: una fotografia definitiva e profetica delle paure intime dell’Occidente nazionalista di oggi.

Da questo sudore di corpi costretti coattivamente alla ricerca della propria felicità o del proprio illusorio, riscatto, entro le mura di uno spazio vitale / non vitale, l’intuizione di farne uno spettacolo concreto, dal gusto e sapore quasi cinematografico, che si serva della realtà per declinarla in astrazione, in un’esperienza di teatro diretto, e non filtrato dalla convenzionalità rappresentativa. Con il fine ultimo di mettersi accanto all’autore, e non davanti, in un rapporto di dialettica e relazione: per tradurre, declinandola nel contemporaneo, una drammaturgia così sofisticata e imponente, e troppo spesso sottovalutata.

ORARI SPETTACOLI:

martedi - sabato serale ore 21:00
sabato - domenica pomeridiana ore 17:00

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di Giuseppe Patroni Griffi

MARISA LAURITO | GUGLIELMO POGGI | GIANCARLO NICOLETTI | LIVIO BESHIR

Regia di GIANCARLO NICOLETTI

 

Produzione di Altra Scena in collaborazione con Sycamore T Company

 

“La rivincita di Patroni Griffi, quarant’anni dopo”: così il Corriere della Sera con Franco Cordelli ha salutato il ritorno in scena, nell’anteprima del 2018, del nuovo e originalissimo allestimento di Persone naturali e strafottenti, l’opera più controversa e fra quelle di maggiore successo di Giuseppe Patroni Griffi. Una tragicommedia cruda, poetica ed esilarante, fra situazioni grottesche, cinismi, ironia tagliente e surrealismo, in perfetto equilibrio fra Eduardo e Ruccello, e ancora attualissima nella sua geniale spudoratezza.

Un cast unico, non convenzionale e proveniente dai mondi teatrali più variegati è il cuore pulsante di un’operazione destinata a far parlare di sé: Marisa Laurito accetta la sfida di dare voce e corpo al ruolo che fu di Pupella Maggio, segnando il suo ritorno alla grande drammaturgia d’autore e inaugurando una nuova stagione della sua lunga carriera; Giancarlo Nicoletti, presta la sua attorialità unica e la sua esperienza di uomo di teatro a 360° al travestito Mariacallàs e la giovane rivelazione del cinema italiano Gugliemo Poggi interpreta quel Fred che fu creato da un esordiente Gabriele Lavia. Completa il cast il poliedrico Livio Beshir, protagonista di numerose fiction e lavori cinematografici.

 

 

Quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli. Donna Violante, la padrona, ex serva in un bordello, discute e litiga con Mariacallàs, un travestito, in bilico fra rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred e Byron che sono alla ricerca dell’ebbrezza di una notte: l’uno, uno studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle paure, l’altro, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le umiliazioni subite. Quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali.

 

 

NOTE DI REGIA

C’è, in questo testo del 1973, un sottobosco di attualità così tangibile e una poetica di fondo così lucida e disincantata, da farne a tutti gli effetti un testo ancora fortemente contemporaneo, e perciò di teatro necessario. Emarginazione, violenza, distanze socio-culturali, violenza sessuale e psicologica, la ricerca continua di un altro che non esiste: la drammaturgia di Patroni Griffi è cruda e ironica, scandalosa e poetica, verbosa e visionaria.

Ne viene fuori una tragicommedia dal sapore post-eduardiano e pre-ruccelliano, col respiro di un periodare socio – poetico, che fra cinismi, grettezze e turpiloqui ci restituisce lo squarcio di un’altra Napoli – non più la cartolina buona per i turisti, ma tutta la sbordante umanità di un “vascìo”, che diventa, immediatamente, un altro mondo, un’altra realtà, una dimensione fuori dal tempo e dallo spazio.

Un non luogo dove, fra la comicità e il grottesco, si discute – immensamente e inconsciamente - del mondo, degli esseri umani, del sesso e della razza. Tutto questo fra i fuochi della notte di Capodanno, mentre un uomo bianco ha un’emorragia di sangue del sedere, poiché penetrato con forza da un nero: una fotografia definitiva e profetica delle paure intime dell’Occidente nazionalista di oggi.

Da questo sudore di corpi costretti coattivamente alla ricerca della propria felicità o del proprio illusorio, riscatto, entro le mura di uno spazio vitale / non vitale, l’intuizione di farne uno spettacolo concreto, dal gusto e sapore quasi cinematografico, che si serva della realtà per declinarla in astrazione, in un’esperienza di teatro diretto, e non filtrato dalla convenzionalità rappresentativa. Con il fine ultimo di mettersi accanto all’autore, e non davanti, in un rapporto di dialettica e relazione: per tradurre, declinandola nel contemporaneo, una drammaturgia così sofisticata e imponente, e troppo spesso sottovalutata.

ORARI SPETTACOLI:

martedi - sabato serale ore 21:00
sabato - domenica pomeridiana ore 17:00

 
 
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