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Buoni da morire
 
Nell'ambito di Punti convenzionati
 
 
Dove e Quando
Teatro Quirino
Via Vergini 7 - Roma (RM)
Da MAR 3 MAGGIO 2022 a DOM 15 MAGGIO 2022 - ore 21:00

Come
Evento per: Adulti, Giovani, Senior
Ingresso: A pagamento
Specifiche pagamento: Biglietto da € 19 - enti convenzionati da € 10 (anche per titolari di tessera BiblioPiù delle Biblioteche dei Castelli Romani) esclusivamente previa prenotazione con l’Ufficio Promozione del Teatro a: promozione@teatroquirino.com - 06837848 03-02 (dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.30)
Prenotazione: Si
Email di prenotazione: promozione@teatroquirino.com
Telefono di prenotazione: 0683784803/01 - dal lunedì al venerdì ore 9.30/13.00 – 14.00/17.30
 
NOTE
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA. Necessari Green Pass e mascherina Ffp2
Per informazioni
Tel: 0683784803/01 - dal lunedì al venerdì ore 9.30/13.00 – 14.00/17.30
 

Ginevra Media Production

Compagnia Moliere

presentano

DEBORA CAPRIOGLIO

PINO QUARTULLO

GIANLUCA RAMAZZOTTI

BUONI DA MORIRE

di Gianni Clementi

regia EMILIO SOLFRIZZI

 

Lo spettacolo ha una durata di 2 ore più intervallo

 

 

Una coppia decisamente borghese, lui cardiochirurgo, lei moglie in ansia per un figlio allo sbando, decidono di passare una vigilia di Natale diversa, unendosi a dei volontari che portano dei generi di conforto ai vari barboni sparsi sui marciapiedi o sotto i colonnati della città. Una notte piena di gratificazione, di linfa vitale per un rapporto evidentemente stanco, annoiato. E la coppia sembra riscoprire un modo nuovo di condividere le cose semplici, ma fondamentali della vita: fratellanza, compassione, solidarietà. Parole quasi dimenticate, bypassate da vite frenetiche, da stress, da corse sfrenate verso effimeri successi.

A volte basta il sorriso di uno straccione per tornare a indagare su ciò che forse avremmo voluto essere, su ciò che forse avremmo dovuto e magari voluto donare al prossimo.

Una riflessione sull’auspicabile predisposizione alla bontà d’animo, alla gentilezza, alla tolleranza, che quasi sempre cozza con l’istinto animale alla lotta senza quartiere, alla sopraffazione dell’altro. L’esperienza induce quindi la coppia a una riflessione più ampia sul senso stesso della vita e a provare, per la prima volta dopo tanto tempo, una strana sensazione di appagamento. Essere buoni non è poi così difficile.

È con questo sapore che Emilio e Barbara si coricano e, probabilmente, dopo tanto tempo tornano a fare l’amore. Al mattino seguente, il giorno di Natale, il campanello di casa squilla.

Sulla porta Ivano, 50enne, decisamente alticcio, con tanto di dreadlocks e abbigliamento sudicio. Ivano è un vecchio compagno di classe di Emilio e Barbara ed ha rintracciato l’indirizzo perché un biglietto da visita di Emilio è inavvertitamente caduto dal suo portafogli. Fuori sta scendendo la sera e una tempesta di neve sta spazzando la città.

E’ la dura realtà a bussare la mattina di Natale al portone di Emilio e Barbara. Ma quelle nocche sporche di grasso e puzzolenti di alcool da 4 soldi bussano per la prima volta davvero anche alle anime della coppia borghese e politically correct. Non è più una semplice digressione esistenziale quella che hanno davanti ai loro occhi. C’è da prendere una decisione.

Il divano Chesterfield da migliaia di euro sembra impallidire di fronte a quell’ammasso di stracci pestilenziali! Che fare?

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Ginevra Media Production

Compagnia Moliere

presentano

DEBORA CAPRIOGLIO

PINO QUARTULLO

GIANLUCA RAMAZZOTTI

BUONI DA MORIRE

di Gianni Clementi

regia EMILIO SOLFRIZZI

 

Lo spettacolo ha una durata di 2 ore più intervallo

 

 

Una coppia decisamente borghese, lui cardiochirurgo, lei moglie in ansia per un figlio allo sbando, decidono di passare una vigilia di Natale diversa, unendosi a dei volontari che portano dei generi di conforto ai vari barboni sparsi sui marciapiedi o sotto i colonnati della città. Una notte piena di gratificazione, di linfa vitale per un rapporto evidentemente stanco, annoiato. E la coppia sembra riscoprire un modo nuovo di condividere le cose semplici, ma fondamentali della vita: fratellanza, compassione, solidarietà. Parole quasi dimenticate, bypassate da vite frenetiche, da stress, da corse sfrenate verso effimeri successi.

A volte basta il sorriso di uno straccione per tornare a indagare su ciò che forse avremmo voluto essere, su ciò che forse avremmo dovuto e magari voluto donare al prossimo.

Una riflessione sull’auspicabile predisposizione alla bontà d’animo, alla gentilezza, alla tolleranza, che quasi sempre cozza con l’istinto animale alla lotta senza quartiere, alla sopraffazione dell’altro. L’esperienza induce quindi la coppia a una riflessione più ampia sul senso stesso della vita e a provare, per la prima volta dopo tanto tempo, una strana sensazione di appagamento. Essere buoni non è poi così difficile.

È con questo sapore che Emilio e Barbara si coricano e, probabilmente, dopo tanto tempo tornano a fare l’amore. Al mattino seguente, il giorno di Natale, il campanello di casa squilla.

Sulla porta Ivano, 50enne, decisamente alticcio, con tanto di dreadlocks e abbigliamento sudicio. Ivano è un vecchio compagno di classe di Emilio e Barbara ed ha rintracciato l’indirizzo perché un biglietto da visita di Emilio è inavvertitamente caduto dal suo portafogli. Fuori sta scendendo la sera e una tempesta di neve sta spazzando la città.

E’ la dura realtà a bussare la mattina di Natale al portone di Emilio e Barbara. Ma quelle nocche sporche di grasso e puzzolenti di alcool da 4 soldi bussano per la prima volta davvero anche alle anime della coppia borghese e politically correct. Non è più una semplice digressione esistenziale quella che hanno davanti ai loro occhi. C’è da prendere una decisione.

Il divano Chesterfield da migliaia di euro sembra impallidire di fronte a quell’ammasso di stracci pestilenziali! Che fare?

 
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