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Sei personaggi in cerca d’autore
 
 
Dove e Quando
Teatro Vittoria
Piazza S. Maria Liberatrice 10 - Roma (RM)
Da MAR 26 OTTOBRE 2021 a DOM 31 OTTOBRE 2021

Come
Evento per: Adulti, Giovani, Senior
Ingresso: A pagamento
Specifiche pagamento: Riduzioni (20% Platea - 15% ca. Galleria) per titolari di tessera BiblioPiù delle Biblioteche dei Castelli Romani (da prenotare a: 065740170 o 065740598)
Prenotazione: Si
Telefono di prenotazione: 065740170 - 065740598
 
NOTE
Orari: martedì, giovedì, venerdì, sabato ore 21:00; mercoledì ore 17:00; domenica ore 17:30.
Per informazioni
Tel: 065740170 - 065740598
 

di Luigi Pirandello

con Felice Della Corte
e con Silvia Brogi, Claudio Boccaccini, Francesca Innocenti, Gioele Rotini, Marco Lupi, Titti Cerrone, Fabio Orlandi, Andrea Meloni, Jessica Agnoli, Luca Vergoni 
costumi Lucia Mirabile - scene Eleonora Scarponi
assistenti regia Andrea Goracci, Andrea Meloni 
foto Marco Picistrelli
adattamento e regia di Claudio Boccaccini

Produzione Golden Show

Orari: martedì, giovedì, venerdì, sabato ore 21:00; mercoledì ore 17:00; domenica ore 17:30.

“Sei personaggi in cerca d’autore” è molto probabilmente l’opera più famosa di Luigi Pirandello e, di sicuro, quella che più di ogni altra ne compendia e sintetizza le tematiche, i climi, le suggestioni.

L’opera debuttò nel 1921 e il pubblico rimase talmente sconcertato che alla fine dello spettacolo contestò violentemente lo stesso autore presente in sala al grido, come si sa, “Manicomio! Manicomio!”.

Oggi, a distanza di un secolo, in una società profondamente mutata, è lecito chiedersi cosa rimanga di scandaloso, di disorientante, di sorprendente in quest’opera.

Si può escludere sicuramente il meccanismo del “teatro nel teatro”, ormai trito, visto e rivisto. Anche il linguaggio, che può anzi risultare oggi spesso ridondante, prolisso, barocco, specchio di una certa “italietta” prefascista piccolo-borghese, ormai poco funzionale a una moderna visione dell’azione e comunicazione scenica.

Quello che continua a stupirci e appassionarci in questa grande opera è altro. Tanto altro. Il “plot” ad esempio, che in Pirandello è sempre geniale, avvincente, appassionante e in questo caso anche ricco di colpi di scena; e poi lo scavo nella desolazione e nelle trappole dell’animo umano; e poi ancora la messa a confronto, impietosa, tra una concezione del teatro stanca, annoiata, routinier – che ha i suoi rappresentanti nel gruppo della “compagnia”, capocomico e attori – e la verità feroce e vibrante della teatralità vitale e ardente nei “personaggi”.

Ecco, in questo soprattutto è continuamente ribadito un concetto tanto caro a Pirandello: quanto i personaggi, frutto della fantasia di un autore, siano più vivi e veri delle persone reali. Talmente vivi e veri che invaderanno un giorno il palcoscenico di un teatro interrompendo, con un colpo di scena, la prova di una compagnia e dando inizio così a un’opera considerata a ragione un testo capitale della drammaturgia universale.

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di Luigi Pirandello

con Felice Della Corte
e con Silvia Brogi, Claudio Boccaccini, Francesca Innocenti, Gioele Rotini, Marco Lupi, Titti Cerrone, Fabio Orlandi, Andrea Meloni, Jessica Agnoli, Luca Vergoni 
costumi Lucia Mirabile - scene Eleonora Scarponi
assistenti regia Andrea Goracci, Andrea Meloni 
foto Marco Picistrelli
adattamento e regia di Claudio Boccaccini

Produzione Golden Show

Orari: martedì, giovedì, venerdì, sabato ore 21:00; mercoledì ore 17:00; domenica ore 17:30.

“Sei personaggi in cerca d’autore” è molto probabilmente l’opera più famosa di Luigi Pirandello e, di sicuro, quella che più di ogni altra ne compendia e sintetizza le tematiche, i climi, le suggestioni.

L’opera debuttò nel 1921 e il pubblico rimase talmente sconcertato che alla fine dello spettacolo contestò violentemente lo stesso autore presente in sala al grido, come si sa, “Manicomio! Manicomio!”.

Oggi, a distanza di un secolo, in una società profondamente mutata, è lecito chiedersi cosa rimanga di scandaloso, di disorientante, di sorprendente in quest’opera.

Si può escludere sicuramente il meccanismo del “teatro nel teatro”, ormai trito, visto e rivisto. Anche il linguaggio, che può anzi risultare oggi spesso ridondante, prolisso, barocco, specchio di una certa “italietta” prefascista piccolo-borghese, ormai poco funzionale a una moderna visione dell’azione e comunicazione scenica.

Quello che continua a stupirci e appassionarci in questa grande opera è altro. Tanto altro. Il “plot” ad esempio, che in Pirandello è sempre geniale, avvincente, appassionante e in questo caso anche ricco di colpi di scena; e poi lo scavo nella desolazione e nelle trappole dell’animo umano; e poi ancora la messa a confronto, impietosa, tra una concezione del teatro stanca, annoiata, routinier – che ha i suoi rappresentanti nel gruppo della “compagnia”, capocomico e attori – e la verità feroce e vibrante della teatralità vitale e ardente nei “personaggi”.

Ecco, in questo soprattutto è continuamente ribadito un concetto tanto caro a Pirandello: quanto i personaggi, frutto della fantasia di un autore, siano più vivi e veri delle persone reali. Talmente vivi e veri che invaderanno un giorno il palcoscenico di un teatro interrompendo, con un colpo di scena, la prova di una compagnia e dando inizio così a un’opera considerata a ragione un testo capitale della drammaturgia universale.

 
 
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