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Quartetto Henao
 
 
Dove e Quando
Università di Roma Tor Vergata - Auditorium E. Morricone della Facoltà di Lettere
Via Columbia 1 - Roma (RM)
MER 23 MARZO 2022 - ore 18:00

Come
Evento per: Adulti, Giovani, Senior
Ingresso: A pagamento
Specifiche pagamento: Biglietti per i singoli concerti: € 12,00; docenti, personale amministrativo e tecnico dell’Università, convenzioni (tra cui tesserati BiblioPiù Biblioteche Castelli Romani): € 8,00. Studenti € 5,00. Abbonamenti € 140,00. Docenti, personale amministrativo e tecnico dell’Università, convenzionati € 80,00. Studenti € 40,00
Prenotazione: Si
Telefono di prenotazione: 063236104
 
NOTE
Accesso solo con Green Pass
Per informazioni
Tel: 063236104
Tel: 3355725816 (Ufficio Stampa Mauro Mariani)
 

Soyeon Kim, William Chiquito Violini

Stefano Trevisan Viola

Giacomo Menna Violoncello

I quartetti di Schubert

La rassegna è sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo.
 
Dal Comunicato stampa:

Il Quartetto Henao è formato da un colombiano, una coreana e due italiani ed è nato nel 2014 a Roma, dove i quattro giovani strumentisti seguivano i corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nel 2016 è diventato membro della Pro Quartet di Parigi e dal 2018 de Le Dimore del Quartetto, due associazioni che sostengono i migliori giovani quartetti a livello non solo francese e italiano ma internazionale. Si è esibito in alcuni tra i più interessanti festival e stagioni cameristiche, come Accademia Filarmonica Romana, Accademia di Santa Cecilia, Accademia Musicale Chigiana, Pro Quartet di Parigi, Auditorium Sony di Madrid, Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale, Associazione Scarlatti di Napoli. Nel 2019 ha effettuato la sua prima tournée in Asia. Nel 2020 ha debuttato con l'Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini di Parma e con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino eseguendo per la prima volta in Italia Absolute Jest dal compositore americano John Adams.

Apre il concerto il Quartetto in sol maggiore di Joseph Haydn, il quinto dei sei dell’op. 33, scritti nel 1781-1782, gli anni della piena maturità del compositore austriaco, che è giustamente considerato l’inventore del quartetto per archi classico, ritenuto la forma più rappresentativa e più della musica da camera. Questo quartetto in particolare ha un carattere solare e sereno, che ne fa una vera celebrazione della pura bellezza della musica, ma che non si nega qualche elemento scherzoso, umoristico e teatrale.

Segue il Quartetto in re minore “La morte e la fanciulla” di Franz Schubert, che lo scrisse nel 1824, quasi contemporaneamente ad altri due quartetti, che sarebbero rimasti gli ultimi da lui composti, prima di essere stroncato da una morte precoce nel 1828. Pensando alla sua morte avvenuta a soli trentuno anni, può sembrare quasi una premonizione che questo Quartetto prenda spunto da Der Tod und das Mädchen (in italiano La morte e la fanciulla), un brano per voce e pianoforte scritto da Schubert nel 1817. Il testo di quella breve composizione era un dialogo tra la Morte e una fanciulla, che dapprima resiste alla volontà della Morte di portarla con sé, poi si rassegna quasi serenamente (“io non sono crudele, nelle mie braccia dormirai dolcemente”, le dice la Morte) al suo destino. Schubert riutilizzò la melodia principale di quel brano specialmente nel secondo movimento del Quartetto, che ha un tono di fondo drammatico, ma con qualche parentesi di serenità.

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Soyeon Kim, William Chiquito Violini

Stefano Trevisan Viola

Giacomo Menna Violoncello

I quartetti di Schubert

La rassegna è sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2021 sullo Spettacolo dal Vivo.
 
Dal Comunicato stampa:

Il Quartetto Henao è formato da un colombiano, una coreana e due italiani ed è nato nel 2014 a Roma, dove i quattro giovani strumentisti seguivano i corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nel 2016 è diventato membro della Pro Quartet di Parigi e dal 2018 de Le Dimore del Quartetto, due associazioni che sostengono i migliori giovani quartetti a livello non solo francese e italiano ma internazionale. Si è esibito in alcuni tra i più interessanti festival e stagioni cameristiche, come Accademia Filarmonica Romana, Accademia di Santa Cecilia, Accademia Musicale Chigiana, Pro Quartet di Parigi, Auditorium Sony di Madrid, Cappella Paolina del Palazzo del Quirinale, Associazione Scarlatti di Napoli. Nel 2019 ha effettuato la sua prima tournée in Asia. Nel 2020 ha debuttato con l'Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini di Parma e con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino eseguendo per la prima volta in Italia Absolute Jest dal compositore americano John Adams.

Apre il concerto il Quartetto in sol maggiore di Joseph Haydn, il quinto dei sei dell’op. 33, scritti nel 1781-1782, gli anni della piena maturità del compositore austriaco, che è giustamente considerato l’inventore del quartetto per archi classico, ritenuto la forma più rappresentativa e più della musica da camera. Questo quartetto in particolare ha un carattere solare e sereno, che ne fa una vera celebrazione della pura bellezza della musica, ma che non si nega qualche elemento scherzoso, umoristico e teatrale.

Segue il Quartetto in re minore “La morte e la fanciulla” di Franz Schubert, che lo scrisse nel 1824, quasi contemporaneamente ad altri due quartetti, che sarebbero rimasti gli ultimi da lui composti, prima di essere stroncato da una morte precoce nel 1828. Pensando alla sua morte avvenuta a soli trentuno anni, può sembrare quasi una premonizione che questo Quartetto prenda spunto da Der Tod und das Mädchen (in italiano La morte e la fanciulla), un brano per voce e pianoforte scritto da Schubert nel 1817. Il testo di quella breve composizione era un dialogo tra la Morte e una fanciulla, che dapprima resiste alla volontà della Morte di portarla con sé, poi si rassegna quasi serenamente (“io non sono crudele, nelle mie braccia dormirai dolcemente”, le dice la Morte) al suo destino. Schubert riutilizzò la melodia principale di quel brano specialmente nel secondo movimento del Quartetto, che ha un tono di fondo drammatico, ma con qualche parentesi di serenità.

 
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