di Eugenio Barba, Julia Varley e Lorenzo Gleijeses
Gregorio Samsa è convinto che attraverso una ripetizione ossessiva delle sue partiture sia possibile arrivare ad un altro livello di precisione tecnica e di qualità interpretativa ma, di contro, il suo perfezionismo lo catapulta in un limbo in cui si erodono i confini tra reale e immaginario, lavoro e spazio intimo, tra teatro e vita quotidiana. Si scontrano, allora, le esigenze del mondo esterno e le sue profonde necessità personali. Samsa ripete le sue sequenze coreografiche, come un novello Sisifo, per una pulsione psicopatologica? Oppure è semplicemente mosso dal desiderio di spingere al massimo i risultati del suo lavoro e dal sogno di superare i limiti imposti dalla sua natura umana? I movimenti che Gregorio prova senza posa sono frutto di un impegno professionale e di un lavoro di concezione minuzioso tale da acquisire una ponderatezza e un equilibrio che le azioni della sua vita reale non possiedono. Gregorio è come un ragno che non può evitare di tessere la propria tela. La sua ricerca artistica che mira alla libertà doppia la sua stessa vita, acquisisce una ricchezza labirintica che sarà squarciata dalla volontà di inseguire sé stesso.
Uno spettacolo frutto di un lungo lavoro creativo iniziato nel 2015 ad Holstebro, celebre sede dell’Odin Teatret, il gruppo danese fondato da Eugenio Barba nel 1964. La regia e la drammaturgia sono firmate da Eugenio Barba, Julia Varley e Lorenzo Gleijeses, mentre gli oggetti coreografici sono di Michele Di Stefano, la consulenza drammaturgica di Chiara Lagani, il suono e le partiture luminose di Mirto Baliani. Un progetto prodotto direttamente dal Nordisk Teaterlaboratorium (branca produttiva dell’Odin) in collaborazione con il Teatro Biondo di Palermo e con la Gitiesse Artisti Riuniti. È la prima e unica regia firmata da Barba al di fuori dell’Odin Teatret e, in questi anni, è stato ospitato – tra gli altri - dal Teatro Nazionale della Toscana, Teatro Nazionale di Genova, Teatro dell’Arte-Triennale di Milano, Teatr Dramaticzny Varsavia, Fondazione TPE di Torino.
Lo spettacolo, che inaugura la rassegna PROLOGO DI STAGIONE (24 settembre-31 ottobre) si svolgerà a capienza ridotta e in totale sicurezza. Il Pubblico (massimo 100 spettatori a sera) prenderà posto sul palcoscenico, attorno al protagonista, in una dimensione scenica e in un’atmosfera assolutamente fuori dal comune che riporterà tutti noi dritti al cuore di ciò che più profondamente significa “fare teatro”.