Giovedì 1° Ottobre a Palazzo Chigi di Ariccia si inaugura la mostra dal titolo: “La Luce del Barocco – Dipinti da collezioni romane”, visitabile fino al 10 gennaio 2021.
Ideazione e curatela: Francesco Petrucci, Conservatore Palazzo Chigi in Ariccia e Direttore Museo del Barocco Romano.
Organizzazione: Centro Europeo Turismo e Cultura
L'esposizione nasce dalla collaborazione tra Palazzo Chigi in Ariccia, Acea Energia e il Centro Europeo Turismo e Cultura (catalogo Gangemi Editore SpA) e vuole essere la testimonianza dell’essenzialità del lavoro che da oltre 110 anni Acea S.p.a. svolge, e l’impegno della società per promuovere il patrimonio Artistico attraverso un’opera professionalmente eccezionale di illuminazione dei più grandi e importanti monumenti del territorio punto di attrazione di milioni di turisti presenti a Roma per ammirare la nostra arte e la nostra storia, fondata sulla cultura e sulla sua valorizzazione.
Palazzo Chigi di Ariccia, ideato da Bernini per la famiglia del papa Alessandro VII, è il luogo più adatto per ospitare tale mostra, essendo sede del Museo del Barocco romano e una della dimore barocche più importanti d’Italia.
Non a caso proprio Ariccia, trasformata da Bernini in città ideale barocca, conserva molte opere legate a questo stile. La chiesa Collegiata dell’Assunta, capolavoro della maturità del Bernini, ove luce fisica e luce divina formano un’unità in chiave simbolica, è una concreta espressione del valore salvifico della grazia.
Una mostra legata al tema della Luce in questo particolare momento che stiamo vivendo, vuole esprimere speranza e rinascita, dopo mesi di clausura e segregazione forzata.
La Luce ha da sempre un valore simbolico connesso alla nascita, al risveglio dopo la notte, alla resurrezione della natura dopo l’inverno e per il cattolicesimo ad un messaggio di speranza di vita eterna suscitato dalla sequela del messaggio di Cristo. Il Barocco quindi, che del Cattolicesimo è la massima espressione artistica, è lo stile più adatto per veicolare un messaggio ottimistico di riscatto umano e sociale dopo la Pandemia.
Viene presentata in mostra una selezione di importanti dipinti di artisti di chiara fama provenienti da collezioni private romane, in gran parte inediti o mai esposti al pubblico.
La mostra vuole incentivare e promuovere il collezionismo, come agente culturale del rinnovamento della ricerca, motore economico del settore e tramite di arricchimento di collezioni pubbliche, ove spesso le raccolte private confluiscono per lasciti e donazioni.
Vengono esposte opere di Bernini e della sua cerchia, assieme a dipinti di Giovanni Baglione, Mattia Preti, Agostino Tassi, Gaspar Dughet, Sebastiano Conca, Pierre Subleyras e altri maestri del Seicento e Settecento, offrendo una larga panoramica sulla pittura romana per quasi due secoli.
La mostra è articolata in vari generi pittorici, tra ritratti, pittura di figura a soggetto sacro e profano, paesaggi, vedute e nature morte. Motivo conduttore: la Luce come motivo espressivo, formale e simbolico.
L’evento, attraverso pannelli didattici e il catalogo, offrirà anche una panoramica dell’azione dell’Acea nella valorizzazione del patrimonio culturale. Infatti nel percorso espositivo saranno anche esposte immagini fotografiche dei più importanti siti storico-artistico, opere e monumenti archeologici di Roma collegati al tema della Mostra e che sono illuminati dalla Società.