Dibattito pubblico per il 50esimo anniversario di Piazza Fontana.
Sono passati cinquant'anni dalla mattina del 12 dicembre 1969. Fu la prima strage, l’inizio tragico di una stagione di bombe, depistaggi, silenzi. E di giustizia a volte negata. Milioni di pagine di atti giudiziari, una ventina di processi, ma mancano ancora molti mandanti. Le inchieste della magistratura e il lavoro degli storici e dei giornalisti mostrano – al di là di ogni ragionevole dubbio – che le bombe di Milano, Brescia, del treno Italicus e della stazione di Bologna hanno una comune matrice, il neofascismo. In alcuni casi sono stati condannati in via definitiva gli esecutori e i fiancheggiatori (Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte per piazza della Loggia a Brescia, Fioravanti, Mambro e Ciavardini per la stazione di Bologna), ma ancora oggi, con alcuni processi in corso, è in atto il tentativo di allontanare l’ombra delle stragi dalla storia del neofascismo italiano. L’Italia non è ancora riuscita a fare i conti fino in fondo con quegli undici anni di strategia della tensione. Per questo è necessario mantenere viva la memoria, di fronte ad una Europa che torna a vedere agitarsi spettri del passato.
A cura di Anpi Velletri e Comune di Velletri.
Interverranno:
Giulia Ciafrei, vice sindaco di Velletri
Fabio Bonanni, Anpi Velletri
Andrea Palladino, giornalista