Alessia Luise, arpa.
Musiche di
Beethoven, Field, Chopin, Czerny, Debussy, Glinka.
Programma:
Ludwig van Beethoven (1770-1827) Olfatto
Sonata quasi una fantasia, op. 27 n. 2 (1801) Adagio sostenuto, Allegretto, Presto agitato
Trascrizione di John Thomas
John Field (1782-1837) Vista
Notturno n. V in Sib Maggiore (1817)
Fryderyk F. Chopin (1810-1849) Gusto
Notturno postumo n. 20 (1830) Notturno op.15. n. 3 (1830-1833)
Carl Czerny (1791-1857) Udito
Der abend und die nacht (1936)
Claude Debussy (1862-1918) Tatto
Nocturne (1892)
Michail Ivanovič Glinka (1804-1857)
L’Alouette
Trascrizione di Mily Balakirev.
Ci sono tanti buoni motivi per andare a un concerto: ascoltare un artista o un autore, incontrare nuovi amici, cercare un momento di riflessione o un attimo di serenità, rincorrere un’emozione, vivere un sussulto e chissà quanti altri, più o meno dichiarati. Ma ciò che rende un concerto memorabile è la sua capacità di riverberare per un periodo lungo. Una sorta di memoria emotiva che ritorna e ci fa rivivere le sensazioni più profonde e intime, senza barriere spazio-temporali.
C’è chi disse che la memoria ha cinque porte d’entrata: i cinque sensi; e una sola d’uscita: l’immaginazione.
E’ su questo semplice fondamento che si basa tutta l’architettura di questo concerto: un percorso in cui la musica viene percepita in maniera sensoriale, diretta, e i sensi vengono sollecitati affinché possano essere vissuti in maniera diretta, libera. Un concerto dunque, in cui tutti i sensi dello spettatore verranno stimolati al fine di trascinarlo “dentro” l’esecuzione per una percezione dei brani che vada al di là del semplice ascolto. Non un esperimento, ma un percorso creativo, guidato, indotto che attraverso oggetti, immagini, profumi, renda il concerto interattivo da un punto di vista sensoriale. Il tema è quello del Notturno che evoca atmosfere crepuscolari intime e malinconiche, intense e coinvolgenti. Con le loro atmosfere rarefatte e sognanti, i Notturni rappresentano un livello altissimo di creatività ed espressione. La notte è sospensione del tempo e dello spazio, l’emergere del suono e l’incertezza dello sguardo, l’intuizione dell’infinito e della misteriosa riunione di ciò che, invece, rimane separato nella netta luce diurna. Il programma è molto vario ma ha proprio nell’elemento compositivo del Notturno il suo file rouge…
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I Concerti dell’Accademia degli Sfaccendati al Palazzo Chigi di Ariccia sono realizzati dalla COOP ART con il patrocinio e il contributo del Comune di Ariccia, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Direzione artistica: Giovanna Manci.