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Chiesa Collegiata di San Barnaba Apostolo
 
 
Dove e Quando
Marino
Piazza San Barnaba
DOM 20 OTTOBRE 2019 - ore 16:00 - 17:30

Come
Evento per: Tutti
Ingresso: Gratuito
Prenotazione: No
Telefono di prenotazione: Emiliano Bombardieri – 3347608049
Per informazioni
 
Sarà possibile visitare la chiesa nella fascia oraria indicata, nella quale non sono previste celebrazioni.
Si potrà approfittare della presenza in loco di alcuni ragazzi della scuola superiore IIS Amari Mercuri, che "narreranno" gli aspetti più interessanti della chiesa, con cenni storico/artistici.

Edificata per volere del Cardinal Girolamo Colonna su disegno di Antonio del Grande, deve l'aspetto attuale ai lavori di restauro effettuati nel 1908 per i danneggiamenti causati dal terremoto. La facciata, realizzata tra il 1652 ed il 1653, è progettata in elegante stile barocco.
L'interno è articolato in una pianta basilicale a tre navate.
Si segnalano: l'altare della Madonna del Popolo dove si venerava un'immagine forse proveniente da Costantinopoli; il Martirio di San Bartolomeo del Guercino, accanto all'omonimo altare; il Martirio di San Barnaba attribuito a Bartolomeo Gennari, della scuola del Guercino; il fonte battesimale del settecento; la statua di Alessandro Algardi raffigurante Girolamo Colonna, posta dentro una nicchia sopra al coro.
Nell'anticamera della sagrestia sono conservate alcune opere degne di nota, quali San Francesco d'Assisi attribuita a Girolamo Muziano (1528-1592) o a Giovan Battista Caracciolo (1578-1635); l'Umanità di Cristo di Cherubino Alberti su disegno di Michelangelo Buonarroti e due ovali su due pareti contrapposte raffiguranti San Pietro e San Paolo attribuiti a Guido Reni. Inoltre ricordiamo San Rocco, copia del quadro conservato presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie e attribuito al Domenichino o a Mattia Farnese (1631-1681), quadro destinato in origine alla cappella di San Rocco nell'omonima località, rasa al suolo nel 1944. Pregevoli sono anche gli affreschi sul soffitto, raffiguranti la Gloria dello Spirito Santo su un finto soffitto sfondato, e gli stalli in noce del Coro, risalenti al 1747.

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Hashtag ufficiale della manifestazione: #CastelliOpen

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Foto di pubblico utilizzo by Wikimedia commons
Attribuzione: Livioandronico2013 [CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)]
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Sarà possibile visitare la chiesa nella fascia oraria indicata, nella quale non sono previste celebrazioni.
Si potrà approfittare della presenza in loco di alcuni ragazzi della scuola superiore IIS Amari Mercuri, che "narreranno" gli aspetti più interessanti della chiesa, con cenni storico/artistici.

Edificata per volere del Cardinal Girolamo Colonna su disegno di Antonio del Grande, deve l'aspetto attuale ai lavori di restauro effettuati nel 1908 per i danneggiamenti causati dal terremoto. La facciata, realizzata tra il 1652 ed il 1653, è progettata in elegante stile barocco.
L'interno è articolato in una pianta basilicale a tre navate.
Si segnalano: l'altare della Madonna del Popolo dove si venerava un'immagine forse proveniente da Costantinopoli; il Martirio di San Bartolomeo del Guercino, accanto all'omonimo altare; il Martirio di San Barnaba attribuito a Bartolomeo Gennari, della scuola del Guercino; il fonte battesimale del settecento; la statua di Alessandro Algardi raffigurante Girolamo Colonna, posta dentro una nicchia sopra al coro.
Nell'anticamera della sagrestia sono conservate alcune opere degne di nota, quali San Francesco d'Assisi attribuita a Girolamo Muziano (1528-1592) o a Giovan Battista Caracciolo (1578-1635); l'Umanità di Cristo di Cherubino Alberti su disegno di Michelangelo Buonarroti e due ovali su due pareti contrapposte raffiguranti San Pietro e San Paolo attribuiti a Guido Reni. Inoltre ricordiamo San Rocco, copia del quadro conservato presso la chiesa di Santa Maria delle Grazie e attribuito al Domenichino o a Mattia Farnese (1631-1681), quadro destinato in origine alla cappella di San Rocco nell'omonima località, rasa al suolo nel 1944. Pregevoli sono anche gli affreschi sul soffitto, raffiguranti la Gloria dello Spirito Santo su un finto soffitto sfondato, e gli stalli in noce del Coro, risalenti al 1747.

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